La scaleup della space economy ha anticipato sul palco il closing del primo round di Serie C. Con sede a Fino Mornasco, nel comasco, vuole diventare il nuovo unicorno italiano
È nata a Fino Mornasco, in provincia di Como, nel 2011 e sin da subito ha avuto le idee chiare: diventare un leader nell’ambito della logistica e del trasporto spaziale. Ci è riuscita puntando sempre più alto, con l’obiettivo di creare una connessione tra Marte, una fascia di asteroidi, la Terra e la Luna e, su queste rotte, costruire un’infrastruttura per trasportare cose e persone. D-Orbit, la scaleup che ha vinto SIOS23 Winter, ha anticipato sul palco dello StartupItalia Open Summit la chiusura del primo round di Serie C da 150 milioni di euro. Tra gli investitori, il lead investor Marubeni Corporation, trading company giapponese.
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Piani per il futuro
Tra i leader di mercato nei servizi logistici e di trasporto spaziali, D-Orbit, con il finanziamento di serie C, punta a rafforzare le sue operazioni a livello globale. Negli spazi di SIOS23 Winter, a Palazzo Mezzanotte, abbiamo incontrato il suo CFO, Andrea Rossi. «D-Orbit è nata per fare deorbiting (ndr deorbitazione di infrastrutture spaziali in disuso) poi ha puntato tutto sulla logistica ed eccoci qua, entusiasti di anticipare la chiusura del nostro primo round di Serie C. Siamo molto contenti di questa vittoria inaspettata, per noi già essere arrivati tra le dieci finaliste è stato un grande traguardo. Adesso proseguiremo il nostro piano di sviluppo a livello globale, con una particolare attenzione agli U.S.A, dove vogliamo arrivare con piani spaziali».
D-Orbit vuole rimodellare il settore della logistica spaziale, promuovere l’innovazione, migliorare i servizi satellitari e contribuire a un futuro più sostenibile grazie a strumenti come il cloud computing spaziale e il trasporto orbitale. «Puntiamo a diventare il prossimo unicorno made in Italy grazie al nostro team internazionale dislocato tra Italia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti – spiega Andrea – I presupposti ci sono, quest’anno il nostro fatturato è raddoppiato rispetto al 2022».
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La Space Tech di D-Orbit
D-Orbit, fondata da Luca Rossettini e Renato Panesi, ha messo a punto un’infrastruttura logistica spaziale che vuole semplificare il lancio dei satelliti, il trasporto in orbita, la manutenzione e il rifornimento in orbita e lo smaltimento a fine missione. La scaleup ha progettato ION Satellite Carrier, un veicolo spaziale che può trasportare i satelliti in orbita e rilasciarli individualmente in slot orbitali distinti. ION può anche ospitare più carichi utili di terze parti, come tecnologie innovative sviluppate da startup, esperimenti di enti di ricerca e strumenti di aziende spaziali tradizionali.
Le soluzioni abilitate da ION Satellite Carrier riducono il tempo dal lancio alle operazioni fino all’85%, con un potenziale risparmio fino al 40% quando si dispiega un’intera costellazione di satelliti. «Eroghiamo una serie di servizi con il cloud computing e grazie a una osservazione costante che, dallo spazio, forniscono informazioni che arrivano sulla Terra nel minor tempo possibile – spiega il CFO a StartupItalia – Ora pensiamo a satelliti sempre più grandi».