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Numeri e trend per capire come potrebbe muoversi il mercato nel prossimo anno. «Abbiamo registrato un generale incremento di campagne milionarie. Cose simili fino a tre anni fa erano quasi inesistenti»
«È stato un anno particolare, non direi negativo». Dario Giudici, Founder e Ceo di Mamacrowd, ci ha aiutato a fare una sintesi sul 2022 per il settore del crowdfunding in Italia. L’ecosistema dell’innovazione nel suo complesso ha raggiunto 2,1 miliardi di euro in raccolta, grazie soprattutto alla componente estera che ha partecipato ai finanziamenti in equity. A quasi tre anni dallo scoppio della pandemia, il periodo di incertezza va letto non con un’ottica a breve termine. «Arriviamo da una fase complicata. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina, c’è stato sì un impatto sul nostro settore, ma in maniera limitata rispetto ad altri comparti finanziari». Andiamo a scoprire come si aspetta la chiusura del 2022 e le prospettive sul 2023.
«Il fatto di operare su asset non quotati in Borsa e che non mostrano dunque valutazioni giornaliere, impattate da fattori esogeni, ci ha protetto di più. Questo – ha aggiunto Giudici – è uno dei grandi vantaggi degli investimenti sul mondo non quotato». In un contesto geopolitico ed economico caratterizzato da forti fluttuazioni e correzioni importanti che possono condurre a un panic selling, la vita delle aziende (dalle PMI alle startup) che si affidano al crowdfunding è meno esposta a simili rischi.
«Per quanto riguarda il mercato italiano dell’equity crowdfunding in generale le stime sono di una prima flessione nel 2022. Negli ultimi anni lo strumento è sempre cresciuto. Lato Mamacrowd ci aspettiamo invece di chiudere con una crescita. In questi anni abbiamo dimostrato di portare opportunità. Non da ultimo la forte vicinanza al gruppo Azimut è garanzia di tranquillità per l’investitore». Dando uno sguardo generale alla situazione attuale Giudici ha poi tracciato una possibile evoluzione dello scenario.
«Ho un’esperienza lunga nella finanza e non è la prima volta che viviamo fasi simili sui mercati. Quello che ho sempre visto accadere è che, all’inizio, c’è un impatto emotivo forte, che si scatena nell’immediato e che colpisce tutti in maniera indistinta». A questa fase, più o meno estesa, ne segue un’altra, come vuole la regola non scritta dei cicli economici. «A quel punto il mercato inizia a esser più selettivo. Il calo previsto del crowdfunding credo sia l’effetto delle paure che dominano».
Nonostante ciò, il bilancio del Ceo di Mamacrowd evidenzia i risultati positivi ottenuti sulla piattaforma. Innovative – RFK ha raccolto oltre 5 milioni di euro, «una delle maggiori campagne in equity crowdfunding». Diverse altre hanno fatto bene in termini di raccolta ma anche di numero di investitori. «Tra i nostri obiettivi c’è quello di portare valore per l’investor, non soltanto alle aziende». Cosaporto ha raccolto 2,6 milioni e L’orto di Jack 2,1 milioni con la terza campagna. «Abbiamo registrato un generale incremento di campagne milionarie. Cose simili fino a tre anni fa erano quasi inesistenti. Siamo orgogliosi perché vuol dire che sempre più attori notano in noi un canale interessante su cui fare raccolta di capitali».
Il crowdfunding immobiliare
Sul futuro prossimo Giudici ha poi citato l’imminente arrivo del regolamento europeo del crowdfunding. «Viviamo una fase delicata che vedrà il passaggio a un nuovo framework. Dovremo poi capire quali saranno gli impatti positivi di questo allargamento. Avremo la possibilità di guardare all’estero in maniera più ampia, e ci apriremo alla concorrenza. Sarà importante arrivarci con le spalle larghe, ma credo ci saranno più opportunità che rischi». Un altro trend che Giudici ha citato in chiusura di intervista è legato al crowdfunding immobiliare. «Abbiamo un dipartimento interno che si occupa solo di questo – ha dichiarato -. Proporre progetti sull’immobiliare, con orizzonte più breve, rischi più bassi e rendimenti importanti, va a completare l’offerta in maniera efficace».