Sette progetti, sette giorni e un obiettivo: trasformare un’idea in una realtà concreta. È andata in scena, dall’11 al 17 luglio, la terza edizione di Human Knowledge Lab, il programma di idea validation dedicato ai giovani aspiranti imprenditori realizzato da Joule, la scuola di Eni per l’impresa, con il supporto di LVenture Group e PoliHub come partner tecnici.
L’ambito scelto coniuga due pilastri dell’economia odierna e di domani: innovazione e sostenibilità. Le iscrizioni hanno infatti interessato i team che hanno studiato applicazioni tecnologiche e digitali in vari ambiti, dalla mobilità sostenibile alla logistica, nell’ambito decarbonizzazione, economia circolare e lotta al cambiamento climatico.
Human Knowledge Lab, il percorso di selezione e le attività della terza edizione
I lavori del programma Human Knowledge Lab 2022 sono iniziati lo scorso aprile, con l’apertura alle candidature dei progetti, fase durata fino alla fine del mese di maggio. La seconda parte di preselezione ha riguardato l’individuazione delle idee migliori, per prendere parte alla settimana di Venezia.
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I partecipanti, con un’età media di circa 25 anni, messi alla prova e arricchiti dai quotidiani workshop e incontri one to one, hanno avuto modo di approfondire gli aspetti fondamentali di un’attività imprenditoriale e startup. Dalla formazione e gestione del personale alle tecniche di validazione dell’idea.
Le idee del futuro a passeggio per Venezia
La settimana di Joule si è svolta in un contesto particolare. A ospitare i lavori è stata infatti l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha messo a disposizione dei team e degli esperti Eni e dell’ecosistema innovativo italiano gli spazi del Campus San Giobbe della facoltà di Economia. Ogni team con la propria idea si è confrontato con gli expert nelle aule universitarie, ma il progetto non è certo rimasto chiuso tra le mura dell’Università.
Human Knowledge Lab, infatti, non si è fermato mai. I momenti di confronto e discussione sono continuati per le vie, le piazze e i locali di Venezia, prima e dopo le attività quotidiane. Il capoluogo veneto è stato un ulteriore, centrale, aggregatore e un grande valore aggiunto per favorire il dialogo tra i protagonisti del percorso di Joule. Al termine dei sette giorni, sono stati selezionati due team. “Non è stata una scelta dettata dal merito, sottolineano gli expert di Eni, ma dipesa soprattutto dall’aderenza dell’idea presentata con il programma offerto da PoliHub, partner tecnico insieme a LVenture Group e con i servizi in kind offerti da Eni Joule”.
Chi sono i vincitori di Human Knowledge Lab
Wop, la piattaforma che aiuta a ridurre lo spreco di acqua nell’agricoltura
L’acceleratore del Politecnico di Milano ha messo in palio un percorso di incubazione, che supporterà la crescita dei progetti e lo sviluppo delle startup. Ad aggiudicarsi il primo posto è stata Wop, realtà fondata da Giulia Sironi, coo, Edoardo de Cal, cto, e Jacopo Cometti, cfo, tutti di vent’anni. “A febbraio mi sono imbattuto in un articolo incentrato sull’impatto negativo del cambiamento climatico sulla produzione dei raccolti agricoli”, racconta de Cal a StartupItalia. “Così, insieme a Giulia e Jacopo abbiamo creato Water Optimization Control, abbreviato in Wop. Una piattaforma che, tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, aiuta e supporta l’agricoltore nella gestione delle risorse idriche”.
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Un momento importante nella validazione della propria idea, sottolinea il cto di Wop, è stata proprio la settimana organizzata da Joule. “L’esperienza con il programma Human Knowledge Lab è stata preziosa, la consiglierei a chiunque voglia mettersi alla prova nel mondo delle startup. Siamo grati ai mentor per i consigli volti a migliorare il lato business del progetto e per la possibilità di averci fatto conoscere numerosi fondatori di startup di successo”, prosegue de Cal. “Persone che inizialmente sembravano quasi irraggiungibili, ma hanno i nostri stessi sogni e desideri: realizzare qualcosa che lasci un segno. In più, nonostante fosse una competizione, si è creato un clima molto amichevole tra i partecipanti, ci siamo scambiati consigli e feedback. Abbiamo sperimentato per davvero l’open innovation”.
Il prossimo passo si chiama PoliHub, dove i fondatori di Wop saranno attesi per il programma di incubazione offerto ai vincitori di Human Knowledge Lab. “Vogliamo avere un impatto concreto nel mercato agricolo italiano, contribuendo a limitare i danni del cambiamento climatico”, afferma de Cal che, al momento della premiazione, è stato raggiunto dai fondatori di drop off, secondo classificato, che, a sua volta, si è assicurato un percorso personalizzato di servizi in kind Eni tramite Energizer di Joule.
Drop off, la soluzione per trovare parcheggio in città
Nato dall’idea dei cofounder Gianmarco Raho, ceo, e Lodovico Graepel, cfo, per risolvere il problema dei parcheggi, soprattutto in città, drop off ha sviluppato un innovativo servizio di parcheggiatore personale. Il cliente può prenotare il proprio “valletto” nel momento e nel luogo in cui questi ne ha bisogno, offrendo anche la possibilità di sorveglianza dell’auto per l’intera durata della sosta.
“Più volte ci siamo imbattuti nella difficoltà di trovare parcheggio a Milano, senza una soluzione che permettesse di risparmiare tempo”, spiega il ceo di drop off. “Lodovico e io ci siamo conosciuti tre anni fa, lavorando all’interno della stessa corporate nel mondo delle telecomunicazioni. Dopo aver definito le basi della startup, abbiamo ritenuto importante allargare il team. È salito a bordo il nostro cto, Nicolò Picasso, specializzato nella parte di sviluppo IT”.
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In questa fase delicata e di crescita, dice Graepel, la possibilità di prendere parte ai lavori di Joule è stata di grande aiuto. “La settimana di Human Knowledge Lab e il riconoscimento finale ci hanno dato in primo luogo la consapevolezza del valore del nostro lavoro. Entrare in contatto con realtà come LVenture, Joule e professionisti dell’ecosistema startup ci ha permesso di crescere rapidamente, mettendo noi e la nostra idea alla prova. A questo si è aggiunto il fantastico clima di collaborazione e cooperazione creato con gli altri gruppi”.
La settimana di Venezia ha aiutato i due fondatori a definire meglio il futuro del loro progetto. “Prima di iniziare questo percorso a Venezia, avevamo in mente una strada da percorrere nell’immediato futuro”, afferma Raho. “Il confronto continuo con gli esperti a nostra disposizione ci ha dato però modo di definire una roadmap più concreta, che ci farà raggiungere i nostri obiettivi nei prossimi sei mesi”.