300 videogamers a confronto a Salerno per parlare di lavoro e videogames
“Vivere di Videogames 2014”, l’evento di mercoledì scorso ospitato dall’Università di Salerno, è stato quello che si definisce un indiscutibile successo: più di trecento persone hanno preso parte a questa intera giornata di approfondimento e confronto, in un crescendo di momenti assolutamente indimenticabili.
“Vivere di Videogames 2014” è lo splendido frutto di un percorso durato diversi anni, che si è concretizzato grazie al lavoro del Prof. Vittorio Scarano e all’interesse dell’Associazione studentesca UNITA.
Proprio il Prof. Scarano ha introdotto la giornata partendo dalla delicata questione delle scelte: gli studenti per gran parte del loro percorso universitario sono condotti quasi automaticamente a scegliere certe strade al fine di ottenere crediti formativi e quant’altro, ma una volta conclusa la carriera universitaria, spesso si trovano di fronte ad un’enorme quantità di scelte possibili e pochissime informazioni. Per questo motivo, “Vivere di Videogames 2014” si propone come una finestra aperta su un’opportunità professionale precisa.
*Altre considerazioni del prof. sull’evento e non solo, in questa ultimissima intervista sul sito di Aesvi
Niccolò Sanarico, di dPixel, ha illustrato il magnifico processo di trasformazione da un’idea in un impresa, mostrando come sia possibile anche per gli studenti e per chi esce dal mondo universitario utilizzare l’approccio lean per testare i propri prodotti con utenti reali, siano essi giochi o altre applicazioni, e avvicinarsi al mondo degli investitori per crescere velocemente.
Il pdf della presentazione è su Dropbox
Andrea e Raffaele hanno messo in primo piano l’elemento del team in tutta la sua dimensione umana. Nella suggestiva presentazione “La Storia Le Storie”, sono state ripercorse le tappe più importanti e i momenti di accelerazione con alcuni dati e un focus tutto particolare sulla storia ancora da scrivere sulla base di una strada ambiziosa da percorrere, senza mai perdere di vista il lato umano.
Thalita Malagò di AESVI ha scattato un’interessante fotografia del mercato globale dei videogiochi per poi offrire una panoramica delle principali figure professionali richieste dal mercato, fornendo una serie di riferimenti (letture, link, eventi) utilissimi ad orientarsi in questo mondo.
Justine Silipo di GamePix ha invece raccontato la promettente storia di un incontro all’Università e della preziosa esperienza presso Innovaction Lab. Partendo dall’idea di fare videogiochi il team ha poi saputo trasformarsi in un aggregatore in grado di dare visibilità sul web a piccoli sviluppatori di giochi HTML5.
Il pdf della presentazione è su Dropbox
Giovanni Caturano, SpinVector, ha introdotto l’importanza di buone basi teoriche progettuali, utilizzando l’arguta metafora della cipolla: un buon prodotto si costruisce secondo una stratificazione logica ferrea, altrimenti l’errore è sempre dietro l’angolo. Inoltre Carmine Della Sala, co-founder di SpinVector e universalmente riconosciuto come miglior programmatore di giochi 3D del mondo, ha permesso ad un gruppo di promettenti studenti, selezionati con un simpatico quiz, diprovare la tecnologia immersiva Oculus Rift, recentemente acquisita da Facebook, che sta catalizzando l’attenzione del mercato.
John Spitzer, Senior Director of Engineering in NVIDIA, ha mostrato come funziona la tecnologia GeForce Experience, fiore all’occhiello del colosso di Santa Clara, che punta a fornire prestazioni ottimali per ogni dispositivo e portare ovunque i giochi preferiti dell’utente.
Raffaele ha chiuso l’evento con i 10 level-up della vita di un gamedev. Leggerezza, ironia e profondità racchiusi in momenti cruciali che alla domanda “Com’è fare videogiochi?” portano progressivamente a formulare la risposta: “Forse è il più bel lavoro del mondo”.
Articolo precedentemente pubblicato su Mangatar Blog
“Il meglio di Vivere di Videogames 2014 in pillole”