A far crescere gli investimenti nel settore Insurtech nel 2024 in Italia è stata, soprattutto, l’intelligenza artificiale secondo quanto emerge nella nuova edizione dell’Insurtech Investment Index 2024, ideato da IIA ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano.
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Il mercato italiano dell’Insurtech
Nel 2024, secondo il report, il livello di digitalizzazione del mercato italiano è rimasto in linea con quello dell’anno precedente ma ha fatto un balzo negli investimenti. Nel 2024, il 38% delle compagnie analizzate ha effettuato almeno un investimento in startup Insurtech, segnando un aumento rispetto al 31% del 2023. Più significativo è stato l’incremento del capitale investito, che ha raggiunto i 38 milioni di euro, un valore dieci volte superiore rispetto ai 3,9 milioni di euro dell’anno precedente. In aumento anche gli investimenti in progetti innovativi interni da parte delle compagnie, che hanno totalizzato 375 milioni di euro nel 2024, registrando una crescita rispetto ai 44,8 milioni di euro del 2023. Aumenta anche il numero complessivo di operazioni, che passa a 145 iniziative nel 2024 contro le 108 del 2023. Il numero di compagnie che ha avviato almeno un progetto interno rimane stabile, passando dal 82% del 2023 al 85% nel 2024.
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Le partnership con progetti Insurtech
In calo, invece, le partnership con progetti Insurtech, che sono scese da 45 nel 2023 a 38 nel 2024. Anche la percentuale di compagnie con almeno una partnership attiva è diminuita, attestandosi al 38%, rispetto al 55% dell’anno precedente. «Questo scenario suggerisce una fase di maggiore consapevolezza: per compiere un vero salto in avanti, non basta più un approccio generico all’innovazione, ma servono investimenti mirati e massivi in competenze, ambiti strategici e startup selezionate – dichiara Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano – Si comincia, quindi, ad assistere a una specializzazione del settore, in cui alcune compagnie più propense e predisposte all’innovazione stanno creando i presupposti per rafforzare il proprio vantaggio competitivo, a discapito di altre che rimangono in una fase più esplorativa. Per dirlo con una metafora: qualcuno sta dissodando il terreno e decidendo cosa seminare, mentre alcuni hanno iniziato a seminare a livello più ampio».
L’Osservatorio comunica anche che entro la fine dell’anno la percentuale di compagnie assicurative che intendono avviare un progetto interno vedrà un aumento, raggiungendo l’83% del campione, mentre le partnership per progetti Insurtech vedranno un’ulteriore decrescita (33% nel 2025). In merito alle aree di business: per la maggior parte degli intervistati, l’AI sarà impiegata principalmente nelle attività di gestione dei sinistri (64%), seguita dai processi di back office (55%), dai processi di sottoscrizione (36%) e dalla customer management & contract administration (27%).
Gli investimenti in AI
I dati di Italian Insurtech Association prevedono per il 2025 un raddoppio degli investimenti in AI, che dovrebbero raggiungere i 90 milioni di euro, su un totale di 1,2 miliardi destinati all’innovazione nel comparto assicurativo. Nel 2026, la percentuale di AI sul totale degli investimenti in tecnologia dovrebbe toccare il 10% (140 milioni di euro su 1,5 miliardi di euro complessivi), una penetrazione ancora troppo bassa se si considera la relativa semplicità con cui questa tecnologia può essere integrata all’interno della catena del valore.