La campagna di Ségolène Royal contro la crema di casa Ferrero per le conseguenze della sua produzione ha generato polemiche attorno agli ingredienti dei prodotti che consumiamo. Ma una giovane impresa italiana ha la soluzione
La notizia dell’attacco della ministra francese dell’Ecologia Ségolène Royal alla Nutella è sulla bocca di tutti. Secondo Royal, la crema alla gianduia più famosa al mondo contribuisce alla deforestazione a causa dell’utilizzo dell’olio di palma.
“Occorre piantare alberi in modo massiccio perchè c’è una massiccia deforestazione che comporta un riscaldamento climatico. Bisogna smettere di mangiare Nutella per esempio, perchè contiene olio di palma” ha detto la ministra ieri sera intervenendo alla trasmissione Le Petit Journal di Canal+. Al commento del presentatore “la Nutella è buona!”, la ministra ha replicato: “Sì, ma non va bene, perché l’olio di palma ha sostituito gli alberi, causando danni considerevoli”. “Devono usare altre materie prime” ha aggiunto.
Salvo poi scusarsi su twitter per aver scatenato tante polemiche
La replica di casa Ferrero (e di Agnese Renzi)
Ferrero ha scelto di non commentare le dichiarazioni affermando di essere “del tutto consapevole della questione ambientale”. Ferrero “ha preso numerosi impegni in relazione alal forniture di olio di palma”, ha precisato il gruppo italiano, sottolineando che “la coltura della palma da olio può accompagnarsi al rispetto dell’ambiente e della popolazione”. Il gruppo, che si rifornisce in Malaysia, Papua Nuova-Guinea e Brasile, ha precisato che vigila sulla tracciabilità delle sue materie prime attraverso la Roundtable for sustainable palm oil (RSPO), che milita per un uso sostenibile dell’olio di palma e fornisce una certificazione ai prodotti.
Una replica atipica arriva dal premier Renzi, o meglio da sua moglie Agnese che, a poche ore dalla dichiarazione di Royal si è fatta fotografare mentre ordina una crepe alla Nutella per la figlia Ester all’interno del concept store del marchio di casa Ferrero a Expo.
Ma quello della ministra all’ecologia non è il primo attacco dei cugini francesi alla crema che ci ha reso famosi in tutto il mondo. Già a fine 2012, un gruppo di senatori francesi aveva tentato invano di far approvare una sovrattassa del 300% sull’olio di palma per la sua pericolosità per la salute e l’ambiente. Dopo numerose polemiche dei consumatori, però, la questione si era fermata lì e il provvedimento è stato annullato Senato. Ora la querelle è stata riaperta e sui social è già guerra tra il fronte dei nuttellofili, che cinguettano a ripetizione immagini di barattoli di Nutella vuoti e video del Nanni Moretti nazionale impegnato a mangiarne una quantità spropositata nella celebre scena del film Bianca, e i salutisti che al grido di “Ve l’avevamo detto” mettono al rogo la Ferrero e i suoi prodotti.
Edo, la startup che ti spiega cosa mangi
Che facciate parte di una fazione o dell’altra, una cosa è certa: sapere quello che c’è nel cibo che mangiamo è importante. Sia per fare scelte eticamente consapevoli sia per ragioni di salute. E come sempre dove non arriva l’uomo viene in soccorso la tecnologia. In questo caso specifico una startup che dell’analisi delle etichette e di tutti quegli ingredienti apparentemente incomprensibili ha fatto il suo punto di forza. Gli ideatori sono tre ragazzi appena laureati in informatica e una nutrizionista, che si sono uniti per creare Edo, una app che consente di sapere cosa stai per comprare, semplicemente avvicinando lo smartphone al prodotto.
Attraverso la lettura del codice a barre l’app analizza gli ingredienti presenti in etichetta e i valori nutrizionali del prodotto. Alla fine della ricerca si ottiene un punteggio da zero a dieci che segnala quanto è sano un prodotto, una sintesi delle sue caratteristiche positive e negative, se è adatto a celiaci o intolleranti al lattosio e una lista di alternative più sane, guidando il consumatore verso una scelta più consapevole.