Passione, innovazione, sport, ma anche mercato, startup e sviluppo: questi i temi sul tavolo dell’incontro in vista della maratona di sviluppo in programma a Trento il 14 e 15 ottobre
Formazione, ricerca, innovazione e sport. Se potessimo sintetizzare in quattro sostantivi l’hackathon della FIGC, dedicato al calcio e in programma a Trento il 14 e 15 ottobre, ebbene, le 4 parole potrebbero essere proprio queste. Ma non bastano. L’iniziativa, la prima organizzata da una Federazione (unico precedente simile solo la maratona del Manchester City, che è un club però), è la tappa di una riflessione nata all’interno di KickOff (sorta di think tank sul calcio) e di cui fanno parte anche il V.A.R. il Video Assistant Referees, una nuova piattaforma digitale, l’utilizzo dei Big Data, il monitoraggio delle prestazioni fisiche degli atleti. A ripercorrere le tappe che hanno portato all’organizzazione della due giorni, è stato Paolo Arsillo, Responsabile Vivo Azzurro (FIGC), intervenuto il 18 settembre a Roma, negli spazi di TIM #WCAP Accelerator in via Aurelio Saliceti, alla terza tappa di avvicinamento all’iniziativa (dopo Bruxelles e Milano). Obiettivo dell’hackathon? «Intercettare una comunità di appassionati, ma anche un settore di mercato cruciale» ha ricordato, sottolineandone anche la «dimensione internazionale», e l’attenzione «di Fifa e Uefa». Presente all’incontro (insieme agli altri 11 relatori, che saranno a Trento) anche Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, associazione italiana delle startup, che sostiene l’iniziativa. «Quest’hackathon – ha detto – è un’opportunità che non possiamo perdere. Per vincere bisogna avere coraggio e puntare sui nostri punti di forza. Il calcio è uno di questi». L’hackathon è organizzato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, l’Università di Trento, EIT Digital e Trentino Sviluppo. Due le challenge in programma: una legata alla parte sportiva e alla match analysis, l’altra alla comunicazione con i tesserati («1 milione e 300 mila, ha ricordato Arsillo). E’ possibile iscriversi fino al 27 settembre QUI.
Sport e innovazione, il Trentino
Un incontro per «fare squadra e rilanciare le idee in vista dell’appuntamento del 14 e 15 ottobre a Trento», la riflessione di Marco Bicocchi Pichi, che ha ricordato come l’Italia abbia delle eccellenze in fatto di sport e innovazione e che c’è una «Provincia Autonoma come il Trentino, che ha più del 6% del suo PIL legato allo sport e che ci crede». Sulla scelta del Trentino ha aggiunto: «E’ uno dei poli dell’innovazione. E’ la sede di EIT digital, di Trentino Sviluppo. Ha un assessore che crede nell’innovazione legata allo sport. E’ una porta verso la Germania e – ha detto ancora – vera fucina di formazione per talenti sportivi». E sottolinea come «sia la sede dei ritiri della maggior parte delle squadre di calcio. E non per caso. Ritengo che Trento abbia i mezzi per realizzare l’ambizione di organizzare un forum annuale, una sorta di World Football Tech Forum come per Davos il World Economic Forum». Italia Startup sostiene l’hackathon attraverso l’interesse dei suoi associati all’evento. «Da Spindox a EIT Digital, a Trentino Sviluppo a TIM Wcap, WyLab, il primo e unico sport incubator italiano, e molti altri».
Provincia più sportiva d’Italia
Trentino protagonista anche nelle riflessioni di Tiziano Mellarini, Assessore alla Cultura, Cooperazione, Sport e Protezione Civile, Provincia Autonoma di Trento, che ha ribadito come «l’alleanza tra Trentino e FIGC sia una scelta strategica e fondamentale», considerando che «il Trentino ha conquistato per quattro volte negli ultimi anni il titolo di Provincia più sportiva d’Italia secondo l’Indice de Il Sole 24 Ore, ospita molte squadre di Serie A per i ritiri estivi e vuole creare con TrentinoSviluppo un distretto economico dello sport». Mellarini ha anche ricordato anche le Universiadi del 2013, «un risultato straordinario per risultati sportivi e innovativi», la Legge 4, che ha un capitolo specifico su università, sport e innovazione. «Dalle startup – ha aggiunto – ci aspettiamo elementi di innovazione per creare un’imprenditoria che sappia guardare al futuro».
Calcio e passione
Della passione che ruota attorno al mondo del calcio ha parlato invece Luca La Mesa (SingularityU Rome Chapter Ambassador, Docente Social media & Sport | Wengage). «E’ il terreno migliore per poter fare innovazione. L’Italia può veramente essere una guida in questo senso». E le startup? «Possono fornire le soluzioni tecniche di cui abbiamo bisogno». Sull’hackathon come strumento per guardare all’innovazione, La Mesa ha parlato di un ottimo esercizio «per provare a fare sistema e cercare delle idee».
Dalle Universiadi del 2013
Impegnata nellla preparazione dell’hackathon anche l’Università di Trento. A Roma era presente Paolo Bouquet (Delegato del Rettore per lo Sport, Università di Trento). «A partire dalle Universiadi Invernali Trentino 2013 – ha ricordato – il nostro Ateneo ha posto il binomio sport-innovazione al centro di una strategia in cui lo sport gioca un ruolo chiave per formazione, ricerca e trasferimento tecnologico. E crediamo a tal punto alle opportunità offerte da SportTech e SportEconomy che – insieme a Trentino Sviluppo e alla HYPE Foundation – abbiamo promosso la creazione di un acceleratore di startup sportive che fa parte di una rete internazionale il cui lancio avverrà tra una settimana al Camp Nou di Barcellona».