Lotta agli sprechi, recupero delle aree abbandonate e recupero delle tradizioni contadine: tre mesi di incubazione e accelerazione per le nuove soluzioni ai problemi legati a cibo e agricoltura.
Novanta idee da tutto il mondo, trenta aspiranti innovatori sociali selezionati per cinque giorni di formazione, otto startup finaliste. Tre vincitrici. Questi i numeri di Expo Camp, l’evento di Social Roots nato grazie al supporto di Seeds&Chips e di numerosi partner, con lo scopo di contribuire alla creazione di un ecosistema di imprese, organizzazioni non profit e istituzioni, che lavorano insieme per lo sviluppo di nuovi modelli di sviluppo sostenibile nel settore agroalimentare.
I vincitori
Un Comitato scientifico composto da professori, giornalisti scientifici, ricercatori e imprenditori ha scelto tra gli otto progetti finalisti le tre idee vincitrici che potranno iniziare il loro percorso di incubazione o accelerazione presso FabriQ e Alimenta del Parco Tecnologico Padano.
ArcoLabio
Produzione di filati ottenuti da scarti agroalimentari e agroindustriali. Utilizzabili sia per la tessitura tradizionale che per la stampa 3D. Attenzione agli scarti della filiera del carciofo. Italia terza al mondo per produzione, e ogni anno solo in Sardegna ci sono 150mila tonnellate di scarti. Questa startup sta lavorando a un sistema per generare dallo scarto del carciofo un nuova risorsa. Il settore è in crescita, perché a oggi i materiali per la stampa 3d sono di derivazione plastica e hanno quindi un forte impatto ambientale. Entro 2020 in Italia questo mercato varrà 100milioni di euro.
Questa startup per spiegare la propria attività ha coniato il termine Crowdfarming, ovvero il Crowdfunding applicato al mondo dell’agricoltura e del cibo. Il sistema mette a disposizione uno strumento per segnalare terre inutilizzate da parte dei proprietari che desiderano affidarle a qualcuno che le coltivi. Ma non solo. Attraverso il modello del finanziamento orizzontale, la start up si occupa anche di raccogliere i fondi necessari per la realizzazione dei vari progetti con un occhio di riguardo a quelli che valorizzano le colture della tradizione più legate al territorio.
Zio Tobia
Nato dalla necessità di una coppia italo-argentina di far capire ai propri figli l’importante della qualità di frutta e verdura, questo progetto unisce gioco ed e-commerce. Zio Tobia è una piattaforma di social e-commerce in cui le aziende agricole presentano prodotti e storia in modo giocoso permettendo agli utenti di diventare contadini virtuali e produrre cibo virtuale. E fin qui niente di diverso rispetto a FarmVille. La novità sta nel fatto che gli stessi prodotti coltivati nel gioco possono essere comprati sul sito.
Gli altri progetti finalisti
Una community per lo sviluppo di infrastrutture verdi a partire da spazi abbandonati. Si tratta di un progetto per lo sviluppo dell’agricoltura urbana a Matera. Lo scopo è favorire la sharing economy nella futura capitale europea della cultura.
Della startup antispreco di Francesco Ardito abbiamo già parlato qui. LMSC connette negozianti che vogliono vendere la merce a fine giornata per evitare di buttarla con possibili acquirenti presenti nella zona. Si rivolge principalmente ai piccoli negozi di alimentari. Partiti l’anno scorso a Torino oggi la piattaforma conta 35mila utenti e salva una tonnellata di cibo al mese. Hanno vinto il premio Legambiente, e sono tra i finalisti della European Social Innovation Competition (25 novembre finale).
Malanda
Dal Senegal un progetto pilota per la sicurezza alimentare. Da un’analisi della realtà senegalese si è deciso di creare una struttura che si occuperà della trasformazione di prodotti alimentari con affumicatori, essiccatori, etc. alimentati con energia solare sulla base di un know how e di tecnologia italiana. L’obiettivo è duplice: da un lato attivare un progetto di formazione rivolto agli addetti alla produzione di materie prime, di trasformazione e di vendita. L’altro è fare prodotti di qualità per vendere anche in Europa.
Come conciliare lavoro, casa, famiglia con la coltivazione di un orto? Questa startup vuole risolvere problemi di tempo e costi di chi vuole coltivare un orto dando la possibilità di avere la consulenza di esperti nella coltivazione di un lotto di terra o di “adottare un contadino”.
ReAllimentar
Per questa startup brasiliana sprecare cibo dovrebbe essere un crimine. L’obiettivo di questo progetto con base a San Paolo è collegare grandi compagnie che sprecano molto cibo con chi ne ha più bisogno.