Raddoppia la produzione della startup parmigiana che arriva a 2000 pasti al giorno, apre un laboratorio nel capoluogo lombardo e si prepara per il mercato estero
Foodes, la startup parmigiana che offre piatti semipronti a hotel, ristoranti e cafè, allarga i suoi orizzonti nel mercato b2b. Dopo il laboratorio di Brescia apre anche quello di Milano rendendo così possibile la produzione di 2000 pasti al giorno. Tanti piatti sottovuoto, come l’insalata di polipo con patate e olive nere o la tartare di tonno con mirtilli, da inviare in tutta Italia e non solo.
Obiettivo: i mercati esteri
“Il nuovo laboratorio servirà tutta la città di Milano ed insieme al laboratorio bresciano, permetterà di supportare le richieste non solo del mercato italiano ma anche di quello estero, in quanto – spiega il socio fondatore Luca Ziveri -raddoppieremo la produzione in brevissimi tempi”.
Foodes, fondata da Claudio Alinovi, Stefano Ferrari e Luca Ziveri vuole fornire prodotti gourmet di alta ristorazione. I piatti proposti spaziano dalla tradizione dei territori, a ricette più contemporanee, vegetariane e, a partire da settembre 2015, anche gluten-free. L’obiettivo è quello di soddisfare le necessità di qualsiasi struttura, dal menù alla carta al room service.
Con Foodes è possibile cucinare piatti elaborati con rapidità in poche mosse. Ciascun componente delle ricette è infatti un semilavorato cotto a bassa temperatura e confezionato per avere una shelf life (vita del prodotto sullo scaffale) certificata di 30 giorni, senza l’aggiunta di conservanti.
Un nuovo menù estivo
Con l’apertura del nuovo laboratorio arriva anche un nuovo menù che propone tra i primi l’orzotto ai crostacei con gamberoni e agrumi e il ragù di pollo con pomodori prugne e pistacchi mentre per i secondi l’offerta va dal pesce spada in salmoriglio e concassè di pomodoro confit al petto d’anatra con salsa alle mele e aceto balsamico.
Ogni ricetta preparata dai cuochi di Foodes è scomposta in diversi sacchetti sottovuoto. Inoltre i piatti, confezionati in monoporzioni, eliminano le possibilità di spreco.
I cuochi altamente qualificati non servono più
Il risparmio dato dal sottovuoto poi, secondi i fondatori della startup, non riguarda solo gli sprechi di materia prima ma anche di tempo impiegato per preparare i piatti, di strumenti, dell’energia e dei costi del personale che non deve essere più altamente qualificato per cucinare piatti di alta gastronomia.
Insomma Foodes aggiunge una base nel nord Italia ma è chiaro che le mire della startup parmigiana vadano ben oltre i confini nazionali.