La startup nata dall’attività di ricerca dell’Istituto italiano di Tecnologia (IIT) utilizzerà il finanziamento per sviluppare nei prossimi 24 mesi un nuovo candidato farmaco per le disfunzioni del neurosviluppo. A guidare l’aumento di capitale Claris Ventures e Cdp Venture
Iama Therapeutics, startup nata dall’attività di ricerca dell’Istituto italiano di Tecnologia (IIT), ha concluso un round di finanziamento da 8 milioni di euro guidato da Claris Ventures Sgr e Cdp Venture Capital Sgr, attraverso il Fondo Evoluzione. La società sta sviluppando approcci terapeutici innovativi nel campo delle disfunzioni del neurosviluppo e, grazie a questa iniezione di liquidità, potrà iniziare nei prossimi 24 mesi le sperimentazioni cliniche di un nuovo potenziale candidato farmaco, chiamato IAMA-6, che consentirà di aumentare la qualità della vita delle persone con problematiche legate al neurosviluppo, come le condizioni nello spettro dell’autismo, migliorandone i comportamenti sociali e riducendone i deficit cognitivi.
“Nel campo del neurosviluppo ci sono pochissimi composti efficaci – ha commentato Laura Cancedda – e sono ancora meno quelli che raggiungono fasi avanzate di sviluppo per diventare farmaci. Siamo entusiasti di vedere come il lavoro di ricerca partito diversi anni fa sulla funzione e l’inibizione della proteina NKCC1, abbia gettato solide basi per lo sviluppo di una nuova possibile terapia per il trattamento di una serie di disturbi neurologici”.
La startup Iama Therapeutics
Iama Therapeutics nasce dall’esperienza dei gruppi di ricerca Brain development and disease e Molecular modeling and drug discovery, dell’Istituto italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, guidati rispettivamente da Laura Cancedda e Marco De Vivo. Il lavoro del team, diretto dai due ricercatori e supportato anche da Fondazione Telethon, ha visto i primi risultati pubblicati su Nature Medicine nel 2015 e successivamente, su Chem nel 2020. Il candidato farmaco IAMA-6 è stato brevettato, con il coinvolgimento dell’IIT, della Fondazione Telethon, dell’università di Genova e dell’università di Bologna.
In particolare la startup focalizzerà le sperimentazioni sull’inibitore selettivo della proteina NKCC1 che ha già mostrato promettenti evidenze precliniche nel trattamento dei sintomi legati alla sindrome di Down, a disturbi dello spettro autistico, epilessia ed alcune malattie orfane e rare del neurosviluppo. Inoltre, IAMA Therapeutics proseguirà il percorso di sviluppo preclinico di altri candidati farmaci per differenti indicazioni terapeutiche in fase di studio e valutazione.
Il nuovo Cda
Andrea Patricelli Malizia, già ricercatore alla Harvard Medical School e group leader nel team di Biologic Drug Discovery presso Biogen, guiderà Iama Therapeutics, mentre Ciro Spedaliere, founding partner di Claris Ventures, e Mario Scuderi, managing partner di Cdp, entreranno a far parte consiglio d’amministrazione della società.
I commenti
“Siamo entusiasti di supportare scienziati italiani di fama internazionale – ha commentato Ciro Spedaliere, founding partner di Claris Ventures – e lavoriamo insieme per esprimere a pieno il potenziale traslazionale delle loro scoperte scientifiche. In Claris ci siamo dati fin dall’inizio questa missione: fornire capitali e supporto a team, come quello di Iama, che siano determinati nel vedere l’impatto clinico delle loro ricerche”.
“Siamo felici di supportare Iama Therapeutics – ha aggiunto Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di Cdp Venture Capital Sgr – in un progetto ambizioso ma con un elevato potenziale di incidenza sulla qualità della vita di pazienti che, ad oggi, hanno limitate opzioni terapeutiche. Questa operazione dimostra a pieno il valore dell’imprenditorialità applicata alla ricerca scientifica”.
Si tratta della quarta startup lanciata da IIT nelle Scienze della vita in meno di un anno, come ha spiegato Matteo Bonfanti, direttore del Technology Transfer di IIT. “Quando si fa squadra tra enti di ricerca d’eccellenza (come IIT e Telethon) e Venture capitalist specializzati in tech transfer – ha proseguito – i risultati sono startup con competenze, numeri e ambizioni che non hanno nulla da invidiare ad altri scenari europei e statunitensi”.