Il progetto del Gruppo Intesa, all’interno del Campus che ospita la iOs Academy di Apple, vuole creare sinergie tra l’Università e imprese. Due gli obiettivi principali del nuovo polo: ridurre la disoccupazione e fermare la fuga dei cervelli
Open innovation trova casa a Napoli grazie a una collaborazione tra l’Università degli Studi Federico II e il Banco di Napoli (Intesa Sanpaolo). Nasce un nuovo hub che offre eventi, formazione e fa incontrare giovani con idee e talento con imprese che hanno bisogno di innovare. Il centro sorge all’interno della sede universitaria di San Giovanni a Teduccio e prova a creare sinergie con un altro Polo Innovativo: la iOS Developer Academy di Apple.
Cosa farà il nuovo hub
Il centro innovativo ha appena preso il via con una presentazione nell’Aula Magna del Complesso Universitario di San Giovanni a Teduccio a Napoli. Tra i protagonisti dell’incontro il rettore Gaetano Manfredi e Francesco Guido, direttore generale del Banco di Napoli e direttore regionale di Intensa Sanpaolo. Sono loro che hanno presentato le caratteristiche e le opportunità del progetto che prevede:
– Attività di scouting all’interno dell’Università per cercare soluzioni adatte alle imprese clienti della banca;
– Condivisione di brevetti tra università e imprese clienti della banca;
– Incontri tra imprese, ricercatori e startup;
– Eventi per realizzare progetti capaci di rispondere alle esigenze dei clienti della banca;
– Training e formazione per manager, collaboratori e privati da ricercatori, docenti delle università o partner della Banca;
– Recruiting per consentire alla banca e ella imprese di assumere i migliori talenti dell’ateneo.
«Nell’economia della conoscenza le università rappresentano un fattore determinante nella creazione di imprese ad alta tecnologia. La Federico II sta sviluppando un’intensa attività per creare le condizioni di sviluppo a Napoli e in Campania. L’accordo con Banco di Napoli rappresenta una fase importante di questo progetto, per garantire investimenti e competenze nello sviluppo di start up e spin off», ha spiegato Gaetano Manfredi.
Perché all’interno del Campus Apple
Il centro nasce all’interno del Campus di San Giovanni a Teduccio che attualmente è un polo di innovazione capace di attrarre giovani e imprese. È proprio qui che sorge il centro di sviluppo di Apple, nato da un’iniziativa del Governo e dell’Università. In questo contesto l’hub del Banco di Napoli sarà un luogo di aggregazione di competenze e di incontro di talenti.
Si spera che riuscirà a smuovere le acque in un contesto di certo non facile con un tasso di disoccupazione che veleggia intorno al 40,3% nei giovani tra i 15 e i 24 anni. E a ovviare a un altro tema delicato come la fuga dei cervelli:
«Essere grande banca del Sud significa anche dovere assumersi la responsabilità di svolgere un ruolo trainante per lo sviluppo e di crescita del territorio, individuando gli asset più favorevoli alla crescita e contribuendo al tempo stesso a trovare strumenti anche non necessariamente finanziari per realizzare questo processo. Il progetto presentato oggi va nella direzione di voler contribuire alla formazione delle persone e delle imprese puntando soprattutto su quegli aspetti innovativi, come ad esempio la digitalizzazione, che unitamente all’internazionalizzazione, possono essere di forte stimolo ed aiuto per la crescita dell’economia locale oggi troppo orientata su una domanda interna che, per la crisi ed il calo demografico che si registra al Sud, è fortemente penalizzata», ha sottolineato Francesco Guido.
Portare a Napoli i migliori innovatori del Sud
Durante l’evento sono intervenuti alcuni dei principali attori dell’ecosistema innovativo campano. Tra loro Valeria Fascione, Assessore Internazionalizzazione, Innovazione e Startup Regione Campania, Renato Abate, Presidente Confindustria Piccola Industria Campania, Fabio Spagnuolo, Responsabile Network e Cultura dell’Innovazione di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo.
E Giorgio Ventre, Direttore Scientifico iOS Developer Academy Università Federico II, che dice: «Con questo accordo la Federico II rafforza la sua capacità di risposta alle esigenze di innovazione del Territorio, aprendo un canale di comunicazione con il sistema delle PMI che, sempre di più, ha esigenze di innovazione e di assistenza allo sviluppo di nuovi prodotti e processi. In questo, sarà fondamentale il ruolo del Banco di Napoli che intende essere sempre più partner delle realtà imprenditoriali locali nei loro progetti di crescita. Il patrimonio di competenze e di innovazioni del nostro Ateneo sarà così accessibile direttamente alle imprese, in accordo con il modello di Open Innovation che la Regione Campania ha adottato e sta sostenendo con forza»,.