L’Ad Antonio Messina: «Merck for Health nasce dalla volontà di rispondere in maniera innovativa ai bisogni di medici e pazienti»
Nuove tecnologie a sostegno dei settori della sanità e della salute. Un progetto di open innovation dedicato all’healthcare. Digitale e salute? eHealth per l’esattezza, con iniziative per aiutare la relazione tra medico e paziente, che toccano Big Data & Analytics, che hanno l’obiettivo di migliorare l’aderenza alla terapia. E’ questo il quadro di Merck for Health, iniziativa che la multinazionale dell’industria farmaceutica sviluppa in partnership con H-FARM e che avrà il suo culmine a Roma con una maratona di 24 ore dedicata proprio allo sviluppo di soluzioni healthcare innovative. In questa occasione l’azienda proporrà una serie di sfide giovani provenienti da tutta Italia. Al progetto vincitore sarà assegnato un grant di 25 mila Euro.
Merck for Health è anche una call4ideas, cui si può partecipare seguendo le istruzioni QUI. «Dobbiamo essere un Healthcare Provider a 360 gradi, capace di adottare la tecnologia per rispondere a esigenze terapeutiche ancora insoddisfatte – ha spiegato Antonio Messina, presidente e amministratore delegato di Merck Serono S.p.A. – per fare questo, nessuna azienda, qualunque sia la sua dimensione, può avere la presunzione di riuscire a fare tutto da sola, contando unicamente sulle idee e sulle conoscenze al suo interno. E’ per questo che abbiamo lanciato questa sfida alla creatività di giovani talenti».
Cos’è Merck for Health?
«Merck for Health nasce dalla consapevolezza delle infinite possibilità che il digitale può offrire in ambito Healthcare e dalla volontà della nostra azienda di rispondere in maniera innovativa ai bisogni dei suoi interlocutori, siano essi medici o pazienti. In linea con questo approccio, abbiamo deciso di lanciare una sfida alla creatività di giovani talenti, con questa iniziativa di Open Innovation».
Quando avete pensato di rivolgervi alle startup per fare innovazione nella vostra azienda?
«Per raggiungere i nostri obiettivi è importante essere aperti agli stimoli e alle idee che provengono dall’esterno. Siamo profondamente convinti che oggi nessuna azienda, indipendentemente dalla sua dimensione, possa avere la presunzione di riuscire a creare innovazione contando unicamente sulle proprie forze e sulla ricerca interna. Peraltro, stiamo perseguendo una strategia di innovazione centrata sulla collaborazione con realtà esterne al Gruppo: a ottobre 2015 Merck ha inaugurato il suo primo Modular Innovation Center a Darmstadt, una nuova struttura che consentirà il confronto tra dipendenti di Merck e creativi e startup con progetti da realizzare. Il Gruppo ha inoltre lanciato un programma globale di accelerazione, con una call for ideas che ha ricevuto più di 200 candidature da 47 diverse nazioni. Insomma, Merck sta facendo ingenti investimenti nell’ambito dell’Open Innovation, per realizzare la sua mission: favorire il progresso tecnologico per migliorare la vita delle persone».
Perché per questo progetto avete scelto H-FARM?
«La sfida che abbiamo deciso di raccogliere è molto impegnativa e il mondo dell’Open Innovation è ampio e variegato. Abbiamo quindi deciso di farci accompagnare da un partner con l’esperienza e le competenze giuste per aiutarci a cogliere le possibili opportunità e ad costruire una relazione proficua con le realtà più attive nell’ambito della digital innovation».
Che tipo di risorse impiegherete nel progetto?
«La nostra azienda crede in questa iniziativa, tanto da destinarvi importanti risorse. Il nostro impegno nella Open Innovation non si ferma qui: stiamo lavorando ad un progetto che coinvolgerà il nostro sito di Guidonia Montecelio. Vorremmo creare, all’interno dello stabilimento, uno spazio dedicato alla collaborazione su progetti innovativi in ambito healthcare. In questa fase stiamo definendo il modello da adottare, e dovremo essere molto attenti a fare la scelta giusta: vogliamo creare qualcosa che generi davvero valore, e non semplicemente costruire un “monumento all’innovazione” senza reali applicazioni pratiche».
E’ la prima volta che vi rivolgete alle startup?
«Negli ultimi anni Merck ha effettuato una serie di importanti acquisizioni: prima la farmaceutica Serono, poi Millipore (specializzata nelle Life Sciences), AZ Materials (materiali ed applicazioni per l’elettronica) e, infine, nel 2015, Sigma-Aldrich, altra importante realtà nel campo delle Life Sciences. Parliamo però di operazioni che hanno coinvolto grosse aziende, e non di acquisizioni di piccole realtà, che pure non si possono escludere in un prossimo futuro. Indubbiamente le varie tappe del programma globale di accelerazione potranno costituire una grande opportunità per fare scouting in questo senso».
Fare innovazione, per una multinazionale, vuol dire solo innovare la filiera di ricerca e sviluppo?
«L’innovazione è un elemento che ha da sempre caratterizzato Merck, consentendo al nostro Gruppo di essere una realtà leader negli ambiti Healthcare, Life Sciences e Performance Materials: ogni anno il Gruppo investe circa 1,7 miliardi di Euro in Ricerca e Sviluppo. Gli esempi di eccellenza ed innovazione sono tantissimi: in ambito Healthcare, siamo stati pionieri nella realizzazione di dispositivi elettronici di autosomministrazione per i nostri farmaci iniettivi (i nostri primi autoiniettori elettronici risalgono al 2007). Questi dispositivi consentono al paziente di registrare dati relativi all’assunzione del farmaco e di condividerli col medico attraverso una piattaforma online, consentendo così allo specialista di monitorare l’aderenza alla terapia».
Qualche altro esempio?
«Nelle Life Science, il sito di Sigma-Aldrich è il più performante del settore, con oltre 72 milioni di visite ed un catalogo e-commerce di oltre 300.000 prodotti. Nei Performance Materials, siamo stati tra i primi a comprendere le potenzialità dei cristalli liquidi e oggi siamo leader di mercato a livello mondiale negli LCD per monitor e schermi. Inoltre siamo all’avanguardia nella ricerca nelle nuove tecnologie per display. Insomma: sappiamo fare innovazione e sappiamo riconoscerla. È per questo che abbiamo deciso di rivolgerci alle startup. Queste piccole realtà oggi costituiscono un importante motore di progresso, per il loro potenziale innovativo e la loro capacità di muoversi con agilità in un mondo che muta sempre più velocemente. Noi vogliamo aiutarle a crescere, per costruire insieme soluzioni che creino valore per tutti i nostri interlocutori».