La startup di Lorenzo Polentes ha sviluppato un progetto per riunire in un’unica app i servizi di mobilità alternativa. Nel 2016 è stata protagonista all’appuntamento organizzato da Assolombarda
Andale è un’app che ti permette di iscriverti contemporaneamente ai numerosi servizi di carsharing attraverso un’unica iscrizione. Ti serve un’auto o un taxi? Non ti serve più un’app diversa per ogni servizio, te ne basta una. Il servizio è stato sviluppato dalla startup di Lorenzo Andale. Inizialmente il progetto si chiamava eVeryride, poi ha cambiato nome in Andale: «L’obiettivo è sostituire le mille app che l’utente deve aprire se vuole usufruire di un servizio di car, bike, o scooter sharing» ha spiegato Lorenzo a StartupItalia! Andale consente di fare stime di costi e tempi, fare confronti tra le soluzioni di sharing, prenotare il veicolo. Con una sola app. L’anno scorso Lorenzo e il suo team hanno partecipato a MCE4x4 2016, la Mobility Conference Exhibition organizzata da Assolombarda. Anche quest’anno, l’occasione per startup e aziende strutturate di progettare la mobilità del futuro. Con Lorenzo abbiamo fatto il punto su Andale e sull’importanza della partecipazione a MCE4x4 (QUI per partecipare alla call).
Ciao Lorenzo, raccontaci brevemente cosa fa ANDALE?
«Andale è un’applicazione per dispositivi mobili (iOS, Android e Windows Mobile), che permette di visualizzare su una sola mappa e nel medesimo istante tutti i veicoli messi a disposizione nella città di interesse dai fornitori di servizi di carsharing, bikesharing e scootersharing. Per mezzo di Andale risulta possibile iscriversi a tutti i servizi contemporaneamente e poi sostenere una rapida comparazione di tutte le alternative disponibili. Tutti i servizi di mobilità sostenibile a portata di un solo click».
L’anno scorso siete stati selezionati per partecipare a MCE 4×4 nella sezione SUPERsharing vincendo all’evento finale essendo tra i progetti più interessanti della vostra categoria. Cos’è cambiato per voi in questo anno? Ci sono stati avvenimenti importanti che volete raccontare?
«Siamo stati i primi a livello globale a consentire una iscrizione unica a tutti i servizi, semplificando e unificando il processo e omaggiando gli utenti di minuti di servizio gratuito. Siamo cresciuti, e al contempo è cresciuto il numero di grosse corporate interessate al mercato della mobilità, che si sono esposte con molto interesse nei nostri confronti».
Operate ormai da alcuni anni nel mondo dell’innovazione della mobilità, sulla base di quello che vedete tutti i giorni quali saranno i trend di questo 2017 rispetto al vostro settore? In che direzione andrà la mobilità nei prossimi anni secondo voi?
«Ci vorranno ancora molti più anni di quelli su cui si sta attualmente favoleggiando, a mio avviso, però indubbio è che la direzione sarà quella delle auto a guida autonoma. Ci si concentrerà in realtà cittadine e saremo trasportati ovunque da mezzi senza conducenti, sia privati, che pubblici, aventi come snodi grossi hub intermodali».
Anche quest’anno riparte MCE 4×4, evento di punta di Assolombarda riguardante il settore della mobilità, voi che avete partecipato l’anno scorso cosa avete portato a casa da questo evento? E’ stato utile?
«E’ sempre utile aver la possibilità di confrontarsi con chi ne sa più di te in qualche ambito, ed il mondo della mobilità è molto ampio, per cui è sempre possibile fare nuove conoscenze ed apprendere qualcosa di nuovo da qualcuno. Questa è stata la vera utilità, anche se bisogna avere una certa propensione a ricercare questi benefici per poterli ottenere».
Date un consiglio alle startup che parteciperanno a MCE e ad eventi simili a questo: qual è l’approccio giusto? Quali azioni è utile attuare per massimizzare la presenza a queste manifestazioni? Come facilitare l’avvicinamento tra startup e aziende storiche strutturate?
«Gettarsi nella folla e conoscere il maggior numero di persone possibile; acquisire informazioni e possibilità di incontrare nuovamente le persone in futuro; fare networking; interessare gli altri alla tua persona e capire ciò che di interessante c’è in chi ti circonda: già fare solo questo è un vero e proprio lavoro ed il che lo rende difficile e dispendioso, soprattutto in termini di tempo. Non è un caso, però, che sia proprio ciò che viene suggerito il più delle volte, in quanto la chiave di tutto sta proprio in questo».