Iniezione di capitale per la società di Parma che sta sviluppando un dispositivo ottico integrato con lo smartphone per analizzare sicurezza e controllo sulle filiere agroalimentari
“Vogliamo semplificare la vita dei piccoli imprenditori agricoli, partendo dai produttori di vino, birra e olio” Alessandro Candiani, fondatore di DNAPhone, la startup parmigiana che implementa dispositivi per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare, commenta a The Food Makers l’iniezione di capitale di 200mila euro appena ricevuta: “Il nostro prodotto aiuterà tanti piccoli imprenditori a migliorare la qualità e la sicurezza dei propri prodotti a costi sostenibili”.
DNAPhone è nata circa un anno fa da un’intuizione di tre ricercatori e due professori del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Parma. Portare la tecnologia del laboratorio su una piattaforma commerciale è stata l’idea che ha spinto i fondatori a investire tempo nel progetto. “In realtà – racconta Alessandro – avremmo voluto cominciare sviluppando una piattaforma che avesse a che fare con il mondo della salute, avendo a disposizione una tecnologia adatta anche per applicazioni mediche. È stato il mercato a farci capire che un prodotto come DNAPhone avrebbe funzionato inizialmente molto più facilmente nel settore del Food”. L’avventura è iniziata a marzo 2014 quando la startup è stata selezionata da b-ventures, il programma di incubazione di Buongiorno. A luglio è partita l’accelerazione all’interno dei laboratori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Parma, ed è stata costituita ufficialmente la società.
Il finanziamento
Oggi, che alcuni prototipi sono pronti, si pensa in grande. Il team ha ottenuto il sostegno di Borealis Tech Ventures (veicolo di investimento di alcuni imprenditori locali), Capital B! (controllata da Mauro Del Rio) e di imprenditori del settore agroalimentare quali Giampaolo Cagnin (Campus Italy) e Francesco Mutti (Mutti S.p.A.), che nel loro insieme hanno sottoscritto un aumento di capitale di 200mila euro destinato all’ottimizzazione del prodotto e all’avvio della fase di industrializzazione.
“Con questa iniezione di fiducia riusciremo a portare il prodotto sul mercato. Entro i primi mesi del 2016 inizieremo a produrre e a vendere i nostri dispositivi per le filiere del vino, dell’olio e della birra”. L’interesse, da parte delle aziende è alto: “Normalmente per svolgere controlli di qualità e sicurezza alimentare, il produttore deve sostenere dei costi elevati, dovendo acquistare strumentazioni costose oppure dovendosi affidare a laboratori specializzati esterni con conseguente dispendio di tempo. Grazie al nostro dispositivo, invece, chiunque grazie a uno smartphone, può svolgere le stesse analisi in pochi minuti direttamente sul luogo di interesse”.
Con DNAPhone le aziende hanno la possibilità di eseguire controlli di qualità durante tutte le fasi della produzione: “Il dispositivo è molto semplice da usare ed è facilmente trasportabile”. Versatilità e costi contenuti non vanno a discapito dell’affidabilità delle analisi. “Il nostro primo obiettivo resta l’efficacia delle analisi. Sappiamo che gli strumenti tradizionali sono altrettanto validi. Noi riusciamo a rendere il tutto più economico sfruttando la tecnologia mobile”.
Come funziona DNAPhone?
Il dispositivo consiste in un modulo chiuso, all’interno del quale si trova la componentistica ottica ed elettronica necessaria alle analisi. Il prodotto è completato da uno smartphone che, attraverso un’applicazione personalizzata è in grado di avviare e gestire l’analisi. La macchina consente all’utente di condividere il risultato agli utenti del network e di recuperarlo in seguito.
“DNAPhone è pensato per le piccole imprese che hanno la necessità di acquistare strumentazioni per incrementare il numero di analisi interne e migliorare la qualità e la sicurezza dei propri prodotti a costi sostenibili. Sappiamo infatti che il numero delle analisi richieste è in crescita e vogliamo aiutare queste aziende a non rimanere fuori dal mercato”.
I numeri danno ragione a DNAPhone se è vero che il mercato degli strumenti per analisi e test nel settore alimentare crescerà del 6% nei prossimi 5 anni e il numero di test presenterà nello stesso periodo un tasso di crescita annuale (CAGR) superiore all’8%, passando da 1,78 a 2,62 miliardi di test condotti all’anno (*fonti: IndustryARC Analysis, Expert Interviews, MarketsAndMarkets).