Il fondatore della più grande startup italiana di social eating spiega perché ha rifiutato i 300.000 euro offerti da Cannavale e Dettori durante il reality show di Italia uno
Un imprenditore seriale nel turismo online e un investitore tra i più quotati in Italia che offrono una cifra fuori mercato a una startup avviata nell’ormai lontano 2012. Ieri sera a Shark Tank, il programma di Italia 1 sul mondo delle startup, Fabio Cannavale e Gianluca Dettori hanno controproposto un investimento di 300mila euro a fronte del 30% della società a Gnammo (900.000 euro di valutazione societaria complessiva) che aveva chiesto la stessa cifra per il 10% della società.
La startup, principale player italiano nel settore social eating, ha oggi all’attivo 90mila utenti, 3mila cuochi e circa mille persone a tavola ogni mese, ha rifiutato l’offerta: “Abbiamo declinato – commenta Gianluca Ranno, uno dei tre fondatori di Gnammo – perché svalutava la società che, con il primo round ottenuto l’anno scorso era stata valutata 1 milione e sei. Oggi stiamo lavorando per ottenere un altro round a fronte di una valutazione di 2 milioni e mezzo”.
Perché due pezzi grossi del settore attaccano con controfferte tanto aggressive? “Probabilmente non conoscevano bene il trascorso e la valutazione di Gnammo – prosegue Ranno – ma noi ci auguriamo di riuscire comunque a tirare a bordo in futuro due esperti del settore come Cannavale e Dettori”.
Gli altri due “Shark” Vigorelli e Bonetti si sono dichiarati colpiti dall’idea ma non ci hanno creduto fino in fondo. Completamente scettica, invece, è stata l’unica “donna squalo”, Mariarita Costanza: “Non ha riflettuto sul boom della sharing economy – aggiunge – che secondo previsioni McKinsey che quest’anno produrrà in Europa 15 miliardi di euro di giro d’affari quest’anno e 250 nel 2025”.
Al di là dei potenziali investimenti Shark Tank rappresenta un’ottima opportunità di visibilità mediatica per le startup, che non potrebbero permettersi un’uscita in prima serata su un canale televisivo nazionale: “Ieri sera, subito dopo la nostra apparizione il sito di Gnammo ha subito un crash per l’eccessivo traffico e abbiamo avuto un boom di registrazioni”. Una sorta di “Portobello 2.0”, lo chiama Ranno, che, come negli anni 80 faceva il programma di Tortora con scienziati e inventori, mette in mostra la Buona Italia, quella che si dà da fare e scommette sull’innovazione.