Scooter elettrici e fattorini pagati 9,70 l’ora che lavorano per un solo ristorante sono i perni del pacchetto che la startup offre ai ristoranti. Attiva a Milano, Bologna, Roma e Bergamo, è prossima al lancio in altre tre città
Cambiare il food delivery e mettere al centro dell’azione corriere e ristoratori, oltre ai piatti e al cliente, così da rendere l’attività sostenibile e conveniente per tutte le parti in causa. Un’ambizione che sembra un miraggio alla luce dell’attuale mercato, che pesa tanto su imprenditori sfiancati dalla pandemia e sui rider, la cui situazione tra stipendi orari e algoritmi che premiano chi più si rende disponibile è tutt’altro che rosea. Tra le diverse piccole realtà che provano a mutare lo status quo, Starbox sembra avere le idee chiare con un sistema che guarda sul medio-lungo periodo invece che ai guadagni immediati.
La svolta con il lockdown
“La nostra filosofia non è accumulare soldi, bensì far lavorare bene i ristoranti, perché in questo modo il guadagno arriva per tutti e tutti siamo soddisfatti”, ci spiega Boutros Lama, fondatore della startup milanese nata quasi per caso. “L’idea deriva da uno studio di mercato che ho fatto lo scorso anno per una azienda di logistica spagnola che voleva entrare in Italia, solo che il progetto non si è più concretizzato e io avevo già allacciato rapporti con dark kitchen, corrieri e pure assunto due ragazze”. Fondata il 6 marzo del 2020, l’immediato lockdown scattato pochi giorni dopo ha paradossalmente favorito Starbox, che ha iniziato a proporre il suo modello ai ristoratori.
I vantaggi dei ristoratori
L’offerta si basa sul modello Premium Delivery, che unisce gli scooter di Cooltra, il corriere e Hotbox, il dispositivo brevettato dall’omonima azienda di Maranello per trasportare il cibo a 85 gradi, conservandone le proprietà organolettiche e agevolando in tal modo le consegne multiple. “I ristoratori devono girare il 30% del guadagno ai colossi del food delivery, per questo in molti casi hanno provato a occuparsi in prima persona delle consegne scoprendo che ci sono troppi aspetti da seguire e gestire. Qui subentriamo noi, che semplifichiamo le cose e permettiamo ai ristoranti di concentrarsi sul cibo”, sintetizza Lama.
Fattorini pagati 9,70 euro l’ora
La filosofia di Instant Delivery in chiave socialmente responsabile passa anche e sopratutto dai rider, la figura meno garantita nell’industria delle consegne di cibo a domicilio. “Il primo passo da fare è riconoscere il servizio che offrono e non ricorrere a un sistema di sfruttamento, per questo noi li paghiamo 9,70 euro all’ora, che con l’aggiunta di contributi diventano 16 euro”. Una cifra allettante per un lavoro che segue dinamiche differenti dal consueto e non completamente dipendente dagli algoritmi, che in tempi complessi rappresenta un’ancora di salvezza. “Abbiamo tante richieste e per questo facciamo selezione, privilegiando chi ha esperienza con lo scooter e soprattutto chi manifesta educazione e voglia di fare”. Prima di entrare in servizio ogni corriere viene formato, non solo sul comportamento da tenere con ristoratori e clienti ma anche con corsi di sicurezza e insegnamenti sulle modalità del trasporto dei prodotti.
Scooter e non solo
Un sistema che per ora si è rivelato efficace, sia perché ogni corriere può “legarsi” a un locale, così da stringere un rapporto duraturo nel tempo che rappresenta un valore aggiunto agli occhi dei clienti, sia perché lavorando con turni prestabiliti e presso un singolo locale per le 4,6 o 8 ore giornalieri è il fattorino il primo a guadagnarci in termini di organizzazione e livello di servizio garantito. Seguendo tale programma, che prevede un giorno di riposo settimanale (e pagamento maggiorato del 50% per le festività ma non per i giorni festivi) per ogni corriere, Starbox riesce ad assicurare fino a 7 ordini all’ora, grazie anche all’uso degli scooter elettrici, mezzo prediletto ma non l’unico utilizzato, poiché a Milano e Bologna c’è chi si affida alle biciclette, mentre a breve dovrebbero arrivare le prime automobili ibride e non 100% elettriche per aggirare la scarsa quantità di colonnine di ricarica disponibili nelle città italiane.
Le città coperte e quelle che verranno
Oltre al capoluogo lombardo ed emiliano, Starbox è presente a Roma e Bergamo e sulla tabella di marcia le prossime tappe sono Verona, Torino e Firenze. Nel frattempo Lama e i suoi ragazzi hanno tanto lavoro da fare per continuare a crescere, tanto che sono alla ricerca di figure specifiche per rispondere alle richieste di adesione dei ristoratori in modo da accelerare l’espansione, ma anche di investitori interessati a scommettere sul new delivery messo in campo dalla startup milanese, così da velocizzarne la diffusione lungo lo Stivale.