Alle battute finali una raccolta fondi che servirà a continuare la ricerca. Per la startup biotech italiana si apre la fase della sperimentazione clinica.
Una sfida per la vita. Cercare nuove soluzioni nel settore life science al fine di sviluppare nuovi farmaci sperimentali per trovare cure a malattie ancora oggi mortali. Biogenera nasce con l’obiettivo di vincere questa sfida, operando nel settore delle biotecnologie farmaceutiche e specializzandosi nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci personalizzati in funzione de DNA del paziente per il trattamento di patologie gravi. Un’iniziativa che conta su un team multidisciplinare di ricercatori e che si avvale di numerose partnership con il mondo degli atenei (in particolare con l’Università di Bologna) e delle aziende del settore farmaceutico.
Punto importante del percorso di sviluppo di Biogenera è stato il successo della campagna di equity crowdfunding tramite la piattaforma di Tip Venture. Risorse che Biogenera intende investire per sostenere la ricerca, che si concentra attualmente sui tumori pediatrici più aggressivi come ad esempio il neuroblastoma (in assoluto il tumore pediatrico con il maggiore indice di mortalità) e su patologie terminali o con impatto notevole sul la qualità di vita, ovvero quelle che più di tutte incidono sui pazienti stesse, le loro famiglie e i servizi sanitari. Il risultato della ricerca si incarna nella piattaforma biotecnologica proprietaria MyGenera: con questa Biogenera sarà in grado rivoluzionare le cure e la vita dei pazienti con farmaci più efficaci e ben tollerati.
Per apprendere meglio il loro percorso e i loro progetti futuri, abbiamo incontrato il prof. Roberto Tonelli, presidente e cofondatore di Biogenera, e Pablo Rodriguez, head of business development, che hanno raccontato a StartupItalia! il percorso fin qui seguito dall’iniziativa.
StartupItalia!: Come nasce il progetto di Biogenera?
Roberto Tonelli: Biogenera è nata dalle prime ricerche dei due fondatori: io stesso, ricercatore di farmacologia all’Università di Bologna, e il prof. Andrea Pession, ricercatore di oncologia pediatrica all’Università di Bologna. Le nostre ricerche riguardavano nuovi approcci farmacologici personalizzati. Con questi studi effettuati all’università di Bologna, soprattutto nell’ambito dell’oncologia pediatrica, abbiamo gettato le basi per la creazione di un nuovo farmaco specifico per curare i tumori dei bambini, che ancora oggi purtroppo sono la prima causa di morte nei paesi industrializzati. Ad oggi non ci sono farmaci specifici per i tumori dei bambini, quelli utilizzati sono largamente inefficaci, come la chemioterapia e la radioterapia che sono particolarmente tossici. Le prime ricerche erano per identificare un farmaco specifico che in particolare andava a bloccare un gene mutato nella maggior parte dei tumori dei bambini. Queste ricerche si sono rilevate assai promettenti per procedere ad un ulteriore sviluppo e creare il farmaco. Cosi è stata costituita Biogenera, una società di biotecnologie farmaceutiche che è nata con l’obiettivo di sviluppare farmaci personalizzati a dna.
SI!: Cosa rende così unica e speciale la vostra iniziativa nel campo delle scienze della vita?
RT: Dopo questo inizio, le ricerche di Biogenera hanno dato vita ad una metodologia unica a livello internazionale con la quale si è in grado di sviluppare farmaci personalizzati in base al DNA, che vanno a bloccare selettivamente i geni che oggi sono riconosciuti alla base delle insorgenze delle malattie ancora incurabili come il cancro, malattie neuro-degenerative, genetiche o cardiovascolari. Gli altri farmaci, a differente di quelli di Biogenera, agiscono più a valle, ad esempio bloccando le proteine o il DNA messaggero. L’unicità di questa iniziativa permette di ottenere farmaci molto più efficaci e sicuri, rispetto a quelli non mirati e spesso tossici per l’organismo.
SI!: Quali sono i benefici di cui l’uomo potrà godere grazie ai vostri studi e nuovi farmaci sperimentali?
RT: I nostri farmaci massimizzano l’efficacia e minimizzano l’effetto tossico. Il primo ambito di applicazione dei farmaci è il blocco specifico di geni tumorali nei bambini che ad oggi sono incurabili, e di alcuni dei tumori negli adulti. Questi farmaci hanno già seguito e completato con successo tutta la sperimentazione pre-clinica e hanno già ottenuto la designazione dall’European Medicines Agency per il trattamento del neuroblastoma e del gruppo dei sarcomi delle parti molli. Tra pochi mesi verrà avviato lo studio clinico di fase 1 in un primo gruppo di bambini affetti da neuroblastoma che non rispondono alle terapie convenzionali. Lo studio sarà effettuato in Italia e in altri paesi europei. Questo primo farmaco ha proprio l’obiettivo di essere una soluzione specifica personalizzata per i bambini che hanno questo gene mutato. Essendo un farmaco che va a bloccare selettivamente le cellule tumorali, non ha effetti sulle cellule sane e quindi il profilo di efficacia è molto elevato e ben tollerato. Stiamo lavorando anche su altri farmaci per altri tipi di tumore o malattie genetiche, la gran parte delle quali non hanno farmaci applicabili.
SI!: Come è composto e strutturato il vostro team?
Pablo Rodriguez: Il team è multidisciplinare con un gruppo di 15 persone molto eclettico in grado di rispondere a tutte le esigenze organizzative. L’idea futura è quella di continuare a crescere, di diventare una società ancora più grande e portare in casa persone che condividano la visione di Biogenera, per produrre farmaci che possano rivoluzionare il trattamento dei tumori. Le risorse a disposizione saranno ottimizzate proprio in ottica di questo percorso di crescita e per portare ad una svolta per il futuro, aperta a ricercatore e studiosi e a tutti coloro che condivideranno la visione lungimirante della mission di Biogenera.
SI!: Come avete preparato e affrontato la vostra campagna di raccolta fondi tramite l’equity crowdfunding?
PR: Per quanto attiene la raccolta fondi, c’è da dire che Biogenera fin dalla sua nascita ha avuto un azionariato diffuso con oltre 200 soci. Allo stato attuale, però, abbiamo bisogno di un milione e mezzo per proseguire il nostro percorso di sviluppo: cosi abbiamo aperto una nuova campagna di raccolta fondi. L’obiettivo è di coinvolgere anche sotto l’aspetto filosofico gli investitori che, seppur in una piccola quota, decideranno di entrare a far parte di questa iniziativa di successo. Entrare a tutti gli effetti nella famiglia di Biogenera. Se diventi socio, sarai molto di più di un investitore, sarai membro di questa realtà e sarai coinvolto in diversi processi nella crescita dell’azienda. Il successo di questa campagna è dovuto proprio a questa comunicazione e a questo coinvolgimento, per noi molto importante. C’era una sfida da vincere, trovare le risorse e proseguire con il progetto. Sfida vinta grazie anche alla comunicazione e alla mission che abbiamo saputo trasmettere positivamente a tutti quelli che ci hanno voluto sostenere.
SI!: E ora come prosegue il viaggio di Biogenera?
PR: Vogliamo crescere con questi rapporto di personalizzazione tra tutti noi della famiglia di Biogenera: soci, ricercatori, investitori e dipendenti. Quello che ci ha accomunato tutti è stata la passione e la sfida che dovevamo vincere insieme. Nonostante non ci siano grandi risorse sul marketing, siamo riusciti lo stesso a veicolare il nostro messaggio che è stato raccolto molto positivamente dall’ecosistema startup italiano e europeo. Il prossimo passo è lavorare a una quotazione, per trovare ancora nuove risorse per il nostro percorso che sarà sostenuto da tutti coloro che credono nella missione di Biogenera. Vogliamo collaborare con tutti, fondi e aziende farmaceutiche, ma allo stesso tempo vogliamo farlo con il supporto di tutti quelli che hanno già creduto nella nostra iniziativa. Questo per noi è molto importante.