Amazon ha confermato una nuova, seppur contenuta, ondata di licenziamenti che questa volta ha interessato un centinaio di dipendenti delle sue divisioni legate al mondo dell’editoria: il sito di recensioni Goodreads e le unità responsabili dello sviluppo di Kindle. In una dichiarazione ufficiale, l’azienda ha spiegato la decisione: “migliorare l’efficienza e ottimizzare le operazioni” anche se alcune indiscrezioni rivelano che, in realtà, Kindle andrebbe verso l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale e di automatizzazione anche in queste divisioni. Ma dietro c’è il fantasma di Pechino?
La crisi di Kindle
Il mercato degli e-reader in Cina negli ultimi tempi è cresciuto tantissimo: da Reddit con Kobo fino a BOOX, Amazon aveva già smesso di fornire ai rivenditori in Cina i suoi e-reader Kindle e dallo scorso anno aveva chiuso il suo negozio di e-book nel Paese.
Già dal 2019 il colosso americano aveva detto addio alla sua piattaforma di e-commerce, dove ha dovuto affrontare la concorrenza di rivali potenti e affermati come Alibaba e JD.com. Oggi i licenziamenti seguono altri tagli al personale che hanno recentemente interessato diverse divisioni di Amazon, tra cui Wondery, i team dedicati ai dispositivi e ai servizi, la comunicazione e il personale dei negozi fisici.
Parallelamente a questi tagli mirati, Amazon sta intensificando in modo significativo i propri investimenti nei settori dell’AI e della robotica, come, ad esempio, la recente formazione di un nuovo team dedicato allo sviluppo di un framework di “AI agentiva” specificamente destinato ad applicazioni in ambito robotico. E secondo The Information, avrebbe già avviato la fase di test di robot umanoidi per la gestione e la consegna dei pacchi all’interno dei suoi magazzini.