«Con i capitali ottenuti da questo round di finanziamento puntiamo a consolidarci e a scalare ancora di più il nostro business sui mercati italiano e svedese», così a StartupItalia il CEO Daniele Arduini
Kampaay, startup milanese che nasce con la missione di digitalizzare l’organizzazione e la gestione degli eventi aziendali ha chiuso un round Series A da 7.3 milioni di euro guidato da SG Company. Al round hanno inoltre preso parte 360 Capital e Azimut Libera Impresa SGR, per conto del fondo Azimut Digitech Fund e FNDX in qualità di Advisor. Con i capitali ottenuti da questo round di finanziamento, la startup milanese operativa in Italia e in Svezia, si è posta il duplice obiettivo di continuare la sua crescita in questi due paesi e di espandere le proprie attività in nuovi mercati europei come ad esempio la Spagna.
«Siamo entusiasti di essere arrivati a questa milestone dopo soli tre anni. Soprattutto considerando il fatto che siamo stati forzati a validare e iniziare lo scaling di un business model innovativo tra multiple ondate di covid e recessione. Il risultato raggiunto ci riempie di orgoglio ed è la prova della nostra grande capacità di esecuzione», ha dichiarato a StartupItalia Daniele Arduini, CEO e Co-Founder di Kampaay.
L’evoluzione di Kampaay
Kampaay nasce nel 2020 per “semplificare e digitalizzare il mercato degli eventi corporate in Europa (+$60Bn di valore), a oggi ancora estremamente analogico”, fanno sapere dalla startup che si rivolge a PMI e grandi aziende. Per quanto riguarda la strategia commerciale oggi Kampaay, ha un business model incentrato su contratti di lungo periodo con le aziende che allocano parte o la totalità del loro budget sulla piattaforma permettendogli di ridurre notevolmente tempi e costi di gestione.
«Grazie all’iniezione di liquidità riusciremo a implementare il nostro piano di sviluppo – ha proseguito Arduini a StartupItalia -. Con i capitali ottenuti da questo round di finanziamento puntiamo a consolidarci e a scalare ancora di più il nostro business sui mercati italiano e svedese, in cui siamo già operativi, per poi puntare all’internazionalizzazione ed espanderci in nuovi mercati europei, come quello spagnolo».