La startup punta a espandersi ulteriormente nelle maggiori città metropolitane italiane e all’estero, con aperture previste a Parigi, Berlino e Londra
KUIRI, startup milanese del foodtech, nata nel 2020 con “l’obiettivo di mettere in contatto i professionisti della ristorazione aiutandoli ad accelerare ogni tipo di startup nel settore alimentare, riducendo i costi, condividendo spazi, ma soprattutto le idee”, come spiegano nei materiali informativi, ha raccolto 165 mila euro in una campagna di equity in crowdfunding su Mamacrowd. Grazie ai fondi raccolti, KUIRI punta a espandersi ulteriormente nelle maggiori città metropolitane italiane e all’estero, con aperture previste a Parigi, Berlino e Londra.
Cosa fa KUIRI
KUIRI, che in esperanto significa “cucinare”, è network di cucine metropolitane a disposizione di brand virtuali e delivery, emergenti o affermati. In ogni “Digital Food Hall” sono presenti dalle 8 alle 15 cucine indipendenti. Ad oggi, sono già 7 le location tra Milano, Torino e Roma, ma da KUIRI dicono di prevedere aperture a Parigi, Berlino e Londra. Tutto ciò al servizio di oltre 60 clienti e più di 80 virtual brand.
Da qualche mese, la startup ha messo a punto un nuovo modello di business: il commissary-kitchen, ovvero la produzione conto terzi, che apre il mercato italiano al virtual-franchise. «In pratica, produciamo direttamente il brand nel vero senso della parola. Siamo in grado di azzerare burocrazia, assunzioni, logistica e attirare soprattutto il crescente mercato dei food brand dall’estero e le multinazionali che possono testare il proprio business in tempi rapidi affidandosi alla nostra struttura». A raccontarlo è Alessandro Righetti, co-founder e Cco della startup.