Arriveranno nel 2015 ma, per ora, non ci sono certezze sui dati tecnici delle macchine. Ma nelle scuole servono pc nuovi e moderni!
Avete un vecchio personal computer in ufficio e non sapete cosa farne? Dovete cambiare il vostro parco macchine? Datelo alla scuola. Devono aver pensato così all’Agenzia delle Entrate dove hanno deciso di cedere agli alunni italiani apparecchiature di diverse tipologie (pc fissi e portatili, server) non più utilizzabili per le loro attività. Il tutto attraverso un bando per l’anno 2015 con dei criteri di sorteggio pubblico che si possono comprendere, forse solo con una laurea di matematica in tasca. L’idea in sé potrebbe essere buona ma bisogna capire come mai l’Agenzia delle Entrate ha deciso di cedere questi computer.
Lo abbiamo provato a chiedere all’Agenzia delle Entrate che ci ha risposto così: “E’ corretto precisare che le nostre apparecchiature in dismissione sono di diverse tipologie e non è quindi possibile comunicare a priori i dati tecnici esatti. Infatti, non appena uno dei nostri uffici avrà un lotto di 5 apparecchiature pronte per la dismissione, verrà effettuato lo scorrimento della graduatoria su base regionale e in tale sede saranno comunicati anche i dati tecnici e la tipologia (PC, PC portatili, server) delle apparecchiature oggetto della dismissione.
In linea generale, comunque, i requisiti minimi dei pc saranno: processore Core2 Duo, 1 Gb Ram, 500 Gb HD, Sistema operativo Windows XP OEM, monitor LCD, nessun programma installato. Queste sono le indicazioni minime: naturalmente, saranno disponibili anche pc con caratteristiche superiori. In rari casi potrebbero essere dismessi anche pc con caratteristiche inferiori, già giacenti presso gli uffici e in attesa di dismissione. Si tratterà comunque di quantità residuali, e gli uffici hanno indicazione di inserire in un medesimo lotto il minor numero possibile di questa tipologia di apparecchiature”.
L’aspetto più curioso è che la stessa Agenzia delle Entrate che vuole dismettere i pc regalandoli agli alunni, precisa nel procedimento che “le apparecchiature sono fornite nello stato di fatto e di diritto come l’Agenzia le possiede e non si garantisce l’assenza di difetti di funzionamento. Gli enti beneficiari della cessione non potranno perciò rivalersi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate in caso di difettosità delle apparecchiature. L’Agenzia non fornirà alcun supporto o assistenza sulle apparecchiature cedute”. Insomma come dire: noi ve le diamo, poi la manutenzione è a carico vostro. E dietro queste righe sembra quasi di intuire che forse questi pc non saranno poi così tanto nuovi. Un bel rischio per le scuole che vorranno prenderseli. Non solo. Il responsabile del procedimento, Andrea Barcellona, scrive: “I personal computer potranno essere forniti privi di sistema operativo installato; non è infatti possibile assicurare che siano ancora disponibili le licenze Windows fornite dal costruttore, sebbene esse siano generalmente presenti”.
In allegato anche i criteri del sorteggio: “Al momento della formulazione della domanda attraverso l’applicativo “Phoenice”, sarà necessario indicare tre numeri diversi compresi tra 1 e 90. Un quarto numero sarà generato automaticamente dall’applicativo a partire dal codice fiscale del richiedente. Questi numeri serviranno per ordinare la graduatoria delle richieste aventi la medesima priorità. Essi saranno infatti confrontati con i primi quattro numeri del lotto estratti sulla ruota nazionale il 28/02/2015. Chi si sarà avvicinato di più ai numeri estratti, presi nell’ordine, avrà il posto migliore in graduatoria”. Non resta che sperare nella fortuna. L’operazione dell’Agenzia delle Entrate non è poi tanto nuova: anni fa molti laboratori delle scuole venivano realizzati grazie alle dismissioni delle aziende del territorio.
Chi insegna si è ritrovato portatili e pc lenti, vecchi, per nulla aggiornati con i quali avrebbe dovuto alfabetizzare dal punto di vista informatico i futuri cittadini, coloro che oggi sono entrati nel mondo del lavoro. Forse dovremmo iniziare a pensare che la scuola non è una discarica ma alla pari di un’azienda, di un ufficio ha la necessità di avere computer nuovi, moderni, con programmi odierni. Dobbiamo sdoganare una volta per tutte l’idea di una scuola dove i laboratori di informatica sono meno importanti di un’aula dove si insegna storia e geografia. Anzi, oggi, i laboratori di informatica non hanno più ragione d’esistere perché i personal computer o i tablet dovrebbero essere in classe. Un concetto che il privato, per primo, dovrebbe capire!