L’Ucraina ha montato un lanciagranate sopra un drone cingolato. Si tratta di un nuovo sistema d’arma che combina un veicolo terrestre senza pilota con una torretta robotizzata in grado, appunto, di lanciare granate a lunga distanza.
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Come funziona il lanciagranate?
In particolare, il modello messo in campo dall’Ucraina predispone un lanciagranate automatico da 40 millimetri, capace di colpire obiettivi fino a 1.100 metri di distanza. Sinora la nuova arma ha superato una prima fase di test e, secondo quanto riferiscono i militari, le condizioni operative hanno dimostrato la stabilità del veicolo e l’accuratezza del sistema di puntamento, mantenendo i soldati a distanza di sicurezza.
L’integrazione riguarda la piattaforma THeMIS, progettata per compiti multipli sul campo di battaglia, dal trasporto logistico al supporto al fuoco. Grazie al design ibrido e adattabile, può essere equipaggiato con diversi carichi utili, e l’integrazione con il sistema BURIA segna un passo importante nell’evoluzione delle unità robotiche per il combattimento. THemis è stata sviluppata dall’azienda estone Milrem Robotics, su cui è stata installata la BURIA Remote Weapon Station, progettata dalla compagnia ucraina Frontline.
«Il nostro obiettivo è portare i sistemi robotici in prima linea, lasciando i soldati fuori dal raggio di pericolo», ha spiegato il CEO di Frontline, Yevhen Tretiak, come si legge su HDblog.
Il sistema BURIA è stato introdotto nelle unità militari dall’inizio del 2025 ed è già in produzione seriale. La sua adozione è accompagnata da programmi di addestramento studiati per permettere un impiego immediato nelle zone di combattimento. Nei prossimi mesi, i test proseguiranno con nuove validazioni sul campo.