Su Startupitalia.eu Serena Mauri e Silvia Colombo raccontano come è nata WiZmyPARTY, startup dedicata al mondo e all’organizzazione di eventi privati
Non è un mistero che la maternità sul luogo di lavoro sia vista ancora in modo non troppo positivo: che sia a un colloquio di lavoro o che arrivi durante l’esperienza lavorativa, per le donne il momento in cui si dichiara di avere figli è spesso causa di imbarazzo e timori in ufficio. Ed è proprio da questa esperienza che nasce WiZmyPARTY, startup dedicata all’organizzazione di eventi privati, fondata da Serena Mauri e Silvia Colombo, imprenditrici e mamme.
Prima di fare il grande passo hanno lavorato insieme nella stessa azienda di eventi corporate ed entrambe, dopo la maternità, avevano l’esigenza di una maggiore flessibilità. Da qui la decisione di riprendere un vecchio sogno nel cassetto e farlo diventare realtà: licenziarsi e aprire una startup.
Come è nata WiZmyPARTY
Costituita a dicembre 2021 con la nascita della società Smilemakers srl Sb, WiZmyPARTY è ora in fase di sviluppo: la piattaforma proprietaria sarà pronta per l’estate 2022. Nel frattempo sono già più di 100 i professionisti che hanno dato la loro disponibilità a collaborare, mentre sono state avviate partnership con realtà operanti in settori complementari per offrire un servizio il più completo possibile ai clienti.
In questi mesi sono anche nate le prime “WiZZYBox”, ovvero delle box contenenti kit e istruzioni pensate per organizzare alcune festività stagionali, come San Valentino, Festa del Papà, Pasqua e Festa della Mamma, oppure esperienze da vivere insieme. “Questo è un aspetto per noi molto importante, perché la nostra mission è trasmettere il messaggio che ogni momento può trasformarsi in un momento speciale da festeggiare, anche le piccole occasioni come una serata tra amiche”, spiegano le founder di WiZmyPARTY a Startupitalia.eu.
“Per far comprendere agli utenti il nostro progetto offriamo consulenze gratuite a chi vuole organizzare una festa o un evento privato, mettendo a disposizione le nostre competenze, dando suggerimenti concreti e consigliando i professionisti più adatti alle diverse esigenze. Stiamo anticipando un po’ quella che sarà la funzione principale della piattaforma, ovvero un party assistant virtuale”.
Momento importante è stato l’incontro con Startup Geeks, community e incubatore online di startup: “Abbiamo partecipato alla quinta edizione dello Startup Builder, percorso di incubazione online. E’ stato fondamentale per muovere i primissimi passi, approfondire le nostre conoscenze e capire se la nostra idea aveva potenziale per proseguire. Siamo state selezionate tra le 15 startup che hanno potuto presentare il progetto davanti a potenziali investitori e siamo sempre rimaste molto legate alla community Il Builder ci ha aiutato a tirar fuori ancora di più la nostra grinta, ci ha fatto capire quali erano i nostri punti di forza e quelli da migliorare. Abbiamo aumentato lo spirito di collaborazione e l’affiatamento come team di lavoro e abbiamo creato gli strumenti per dare vita al nostro sogno”.
Come essere donne e mamme startupper
Oggi Serena Mauri e Silvia Colombo pensano alla loro esperienza in questi ultimi mesi come donne e mamme startupper: “Abbiamo deciso di crearci da sole la nostra opportunità. Siamo qui per dimostrare che, quando si diventa madri, si può continuare a fare tutto quello che si faceva prima con la stessa competenza, e anche molto di più. Ora siamo libere di decidere le nostre modalità operative, dagli orari al luogo di lavoro, fino alla libertà di partecipare a una call anche se in sottofondo si sentono i bambini che piangono”.
“Fare startup ci sta facendo crescere e ci sta insegnando a vedere le cose da un altro punto di vista – aggiungono -. Siamo realizzate come mamme, perché abbiamo la fortuna di essere presenze attive nella vita delle nostre figlie, siamo soddisfatte, come donne perché lavoriamo per noi stesse e ci sentiamo realizzate. Siamo a capo di un progetto imprenditoriale molto ambizioso, una grande sfida!”.
Le due imprenditrici non nascondono i momenti di difficoltà: “Ci sono giorni in cui ci scoraggiamo e altri in cui siamo euforiche, ma siamo noi sete nella nostra totalità. Non vogliamo essere riduttive… E’ un progetto impegnativo, non solo mentalmente, ma anche come gestione complessiva. Andiamo avanti con entusiasmo nella convinzione di poter essere così un grande esempio per le nostre figlie e non solo”.