Novameat, startup di carni vegetali sostenibili, ha chiuso un round di Serie A da 17,4 milioni di euro. L’investimento è stato guidato da Sofinnova Partners e Forbion attraverso il BioEconomy Fund, a cui si sono aggiunti gli investitori preesistenti di Unovis Asset Management, Praesidium e Rubio Impact Ventures. Che cosa intende adesso fare il team dopo il finanziamento?
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Il round di Novameat
Adesso, con il finanziamento, l’azienda vuole contribuire a una transizione alimentare veloce che porti le persone a nuove abitudini alimentari, verso l’espansione della capacità produttiva e l’accelerazione della ricerca nello sviluppo di nuovi prodotti, per consolidare la presenza sui mercati internazionali e offrire soluzioni plant-based sempre più accessibili e di qualità. L’iniezione di capitale sarà utilizzata anche per migliorare le attività commerciali in nuove regioni e per ampliare il portafoglio prodotti, incluso il lancio del nuovo Shredded Nova-b*ef, previsto per il prossimo 16 settembre.
Come è nata Novameat?
Nata nel 2018 a Barcellona dal bio ingegnere Giuseppe Scionti, Novameat commercializza in Europa i suoi prodotti, dagli straccetti di pollo al filetto di tacchino, grazie a MicroForce, una tecnologia che realizza su scala industriale una carne vegetale nel rispetto dei rigorosi requisiti di qualità e senza perderne il gusto. I prodotti di Novameat sono realizzati con ingredienti altamente proteici: farina di piselli gialli, olio a base di girasole e estratti di alghe. Ad oggi in commercio sono stati immessi quattro generi: straccetti di manzo, straccetti di pollo, filetto di pollo, e salame di tacchino che vengono distribuiti in Spagna, Inghilterra e Benelux (Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo).