Il cambiamento climatico sta bussando sempre più forte alle nostre porte e tra le risorse del pianeta l’acqua è una delle più scarse e preziose. L’acqua, infatti, copre circa il 70% della superficie terrestre, ma solo il 3% è accessibile al consumo umano. Il World Risk Report del World Economic Forum riconosce le crisi idriche nella categoria dei grandi rischi globali caratterizzati da alta probabilità e alto impatto sulla popolazione mondiale.
In un contesto così urgente SETE: 100 idee per salvare il mondo – un progetto realizzato da StartupItalia in collaborazione con Regione Puglia e con il patrocinio di Acquedotto Pugliese (AQP) – mira a selezionare le migliori idee per affrontare le sfide globali legate alla gestione delle risorse idriche. Un’opportunità per promuovere la sostenibilità e l’innovazione, mettendo al centro la regione Puglia come cuore pulsante di progetti innovativi ad alto impatto ambientale
Il progetto SETE, infatti, si inserisce tra le attività di #mareAsinistra, la strategia regionale di attrazione e valorizzazione dei talenti, che mira a trasformare la Puglia in un hub internazionale per l’innovazione, con l’obiettivo di attrarre talenti da tutto il mondo e far rientrare in regione coloro che hanno portato altrove le proprie competenze. Anche grazie a SETE: 100 idee per salvare il mondo, la Puglia si propone quindi come destinazione ideale per lo sviluppo e la crescita di business innovativi, sostenendo un’economia basata sull’innovazione e la sostenibilità.
Dal 13 settembre Call4Ideas SETE per salvare la filiera dell’acqua
Il progetto SETE è concepito come una call aperta rivolta a startup, scale-up, PMI, istituti di ricerca, spinoff universitari e altre entità innovative, per raccogliere 100 idee brillanti che possano contribuire alla salvaguardia della filiera estesa dell’acqua. Con il supporto di Acquedotto Pugliese, leader internazionale nel settore della gestione del servizio idrico integrato, StartupItalia punta così a coinvolgere l’ampio spettro dell’ecosistema globale dell’innovazione.
La call4ideas di SETE sarà un’occasione per condividere le soluzioni innovative coinvolgendo stakeholder, cittadini e professionisti del settore. Un invito aperto a tutti gli innovatori, gli startupper e i protagonisti della filiera idrica: SETE: 100 idee per salvare il mondo non è solo un progetto, è una chiamata all’azione per tutti coloro che credono nell’innovazione come strumento di cambiamento positivo. È un’opportunità unica per contribuire a creare un futuro migliore e sostenibile, partendo dalla risorsa più preziosa che abbiamo: l’acqua.
Sarà possibile candidarsi alla call4ideas dal 13 settembre fino al 14 ottobre: entro il mese di novembre 2024, le 100 idee selezionate verranno presentate in un paper dedicato e le migliori 10 idee imprenditoriali saranno presentate all’evento conclusivo del 27 novembre a Bari, presso la Nuova Fiera del Levante (Centro Congressi), durante Accadueo, la manifestazione internazionale per i professionisti del settore idrico organizzata da BolognaFiere Water&Energy – BFWE, in programma il 27 e il 28 novembre. SETE: 100 idee per salvare il mondo sarà trasmesso in diretta streaming sui canali di StartupItalia.
StartupItalia, in collaborazione con il Dipartimento Sviluppo Economico e la Struttura Speciale Comunicazione Istituzionale di Regione Puglia con il patrocinio di Acquedotto Pugliese, si impegna così a promuovere la Puglia come epicentro dell’innovazione sostenibile. Sul palco dell’evento conclusivo verrà anche assegnato il prestigioso “Premio #mareAsinistra” alla realtà che meglio rappresenta l’obiettivo di attrarre e valorizzare i talenti in Puglia.
Emergenza acqua: l’Italia è uno dei Paesi più idrovori d’Europa
L’Italia è uno dei Paesi più idrovori d’Europa con 156,5 m3 di acqua prelevata per abitante all’anno (3° Paese dell’Unione Europea, dopo la Grecia e l’Irlanda). A questo si aggiunge una rete infrastrutturale obsoleta e poco efficiente, in tutte le fasi della filiera: il 60% della rete di distribuzione dell’acqua, infatti, ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni. Sono solo alcune delle evidenze elaborate dalla Community Valore Acqua per l’Italia, una piattaforma di confronto costruttivo e permanente tra stakeholder dedicata alla gestione della risorsa acqua come driver di sostenibilità, fondata nel 2019 The European House – Ambrosetti, insieme ai Vertici della filiera estesa dell’acqua italiana.
La gestione efficiente dell’acqua è ovviamente collegata al problema della siccità che ha colpito duramente il nostro Paese: l’Italia è al 5° posto tra i 27 Paesi europei e il Regno Unito per quota di territorio esposta a siccità severo-estrema, pari al 13,2%, 5,6 punti percentuali al di sopra della media europea. Un fenomeno che ha ripercussioni a tutti i livelli considerando che molte fonti, come spesso avviene per gli invasi, sono destinate a diversi usi (potabile, irriguo e industriale) e diversi territori.
Nonostante il trend in miglioramento, l’Italia rimane nella parte bassa della classifica europea per investimenti nel settore idrico, con una media quinquennale di 59 Euro per abitante all’anno, ben al di sotto della media europea di 82 Euro. Sul risultato pesa la frammentata ed eterogenea mappa dei gestori del servizio idrico integrato: i più grandi e caratterizzati da un approccio industriale, come Acquedotto Pugliese, investono fino oltre 120 euro per abitante, mentre i più piccoli spesso non raggiungono i 10. Le differenze nel tasso di investimenti sono legate anche ai differenti livelli tariffari. Ad oggi, la tariffa idrica italiana, pari a 2,08 Euro/m3, è la metà di quella francese e il 40% di quella tedesca.
Ci sono però anche buone notizie. L’Italia può contare su un’ottima qualità dell’acqua (l’85% di acqua potabile proviene da fonti sotterranee, che richiedono minori processi di trattamento), un buon livello di competenze tecnologiche e un ecosistema della ricerca ambientale all’avanguardia (3° in Europa per citazioni legate al tema dell’acqua e richieste di brevetti per tecnologie ambientali), modelli di produzione agricoli sostenibili, che promuovono l’utilizzo circolare dell’acqua e una solida base industriale.
Il cambiamento climatico, innescato principalmente dalle attività antropiche, sta alterando gli schemi atmosferici, mettendo a dura prova la disponibilità di acqua dolce. Fenomeni meteorologici estremi, come alluvioni, siccità e aumento del livello del mare, stanno diventando sempre più frequenti ed intensi, con esternalità negative per numerose aree del mondo.
La valorizzazione della risorsa acqua deve quindi essere una delle leve principali per il rilancio sostenibile del Paese. L’accelerata evoluzione dello scenario di riferimento impone con urgenza un dibattito serio e approfondito sulla risorsa acqua, che metta a sistema le migliori competenze sul tema, con un approccio sistemico e trasversale.