La società con il software che semplifica la gestione delle spedizioni dell’e-commerce chiude un round da 5 milioni di euro. L’operazione raccontata in anteprima su StartupItalia dal Ceo Roberto Fumarola: «Ora puntiamo all’internazionalizzazione»
Nel 2014 gli unici competitor sul mercato si trovavano a Hong Kong. Roberto Fumarola e Luca Cassia, co-founder di Qaplà, si chiedevano se fosse un brutto segno. «Tra il 2015 e il 2016 sono arrivati anche in Italia. Abbiamo tirato un gran bel sospiro di sollievo». Inizia così la storia di Qapla’, un team che oggi conta 50 giovani talenti, nato a San Casciano in Val di Pesa, in provincia di Firenze. Questi startupper che oggi festeggiano la chiusura di un round di serie A da 5 milioni di euro hanno sempre avuto le idee chiare, non facendosi mancare un pizzico di paura e follia: semplificare e potenziare le spedizioni degli e-commerce tramite un unico software che consente di gestire le etichette, il tracking, i resi e il marketing post spedizione. L’obiettivo a lungo termine? L’internazionalizzazione. Nel breve? Mettere a punto un prodotto che non faccia una piega. Sul primo obiettivo ci stanno lavorando, il secondo è già stato raggiunto anche se, a detta dello stesso CEO, si può sempre migliorare. E questi imprenditori che oggi hanno per le mani una realtà che vuole diventare un punto di riferimento nell’e-commerce di strada ne hanno fatta tanta. Ce la ha raccontata lo stesso CEO, Roberto Fumarola.
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Quale è stato il vostro più grande sacrificio sinora?
Aver messo da parte la crescita nel mercato in favore di un’interazione continua con i nostri clienti che ci ha aiutato a sviluppare un prodotto oggi pronto per essere lanciato all’estero senza problemi. Quello che ci è apparso inizialmente come un grande sacrificio è, poi, risultato essere un investimento.
Dove volete arrivare?
Siamo già presenti in Spagna e in Italia, le prossime frontiere sono la Germania e il Regno Unito. Adesso pensiamo all’espansione delle funzioni di prodotto – ne abbiamo due che non possiamo ancora spoilerare ma che non vediamo l’ora di annunciare – e, appunto, all’internazionalizzazione, oltre che alla crescita del team e a un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità.
Siete partiti da un piccolo paese toscano, vi sareste mai immaginati questo successo?
Ci speravamo ma non ce lo immaginavamo. Abbiamo sempre avuto le idee chiare, adesso abbiamo la prova concreta che tutti i nostri sacrifici sono valsi la pena. La chiusura del round di serie A da 5 milioni di euro guidato, in qualità di lead investor, da BlackSheep con CDP Venture Capital SGR attraverso il fondo Acceleratori, il Fondo di Venture Capital gestito da SIMEST per conto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il fondo di co-investimento regionale Toscana Next, ci permetterà di proseguire il nostro sogno verso l’internazionalizzazione.
Ma come siete arrivati fin qua?
Inizialmente puntavamo solo sul marketing, poi ci siamo resi conto che per il mercato italiano la vera richiesta era incentrata sulle etichette: un settore in cui eravamo indietro rispetto, ad esempio, al Regno Unito. La prima raccolta di capitale è avvenuta nel 2017, su Mamacrowd, che abbiamo chiuso a 250mila euro. Siamo partiti in due poi abbiamo iniziato ad assumere le prime persone quando siamo entrati nell’hub di Nana Bianca.
E poi che cosa è successo?
Con la pandemia e il lockdown abbiamo avuto una forte spinta sulla crescita e abbiamo iniziato una raccolta di capitale che è stata chiusa a fine 2020 a 950mila euro. Inizialmente avrebbe dovuto chiudersi a 550mila, ma poi abbiamo ricevuto un riscontro talmente positivo da decidere di prorogare la scadenza. Abbiamo voluto chiudere il round a meno di un milione per non bruciarci le tappe con la valutazione. Oggi gestiamo circa 2 milioni di spedizioni al mese.
Nello specifico di che cosa si occupa Qaplà?
La nostra piattaforma all-in-one gestisce, monitora e controlla tutte le fasi delle spedizioni: dalla creazione dell’etichetta al tracking, fino alla personalizzazione di email, tracking page e notifiche attraverso un editor Drag&Drop e/o Html. All’interno di queste comunicazioni è possibile inserire banner, richieste di recensioni, prodotti correlati e coupon. Per quanto riguarda il tracking, Qaplà controlla in tempo reale l’avanzamento delle spedizioni e riesce a intervenire nell’immediato qualora ci fossero problemi, mentre lato marketing post spedizione, il cliente può personalizzare il servizio al 100%. Questo aspetto credo che sia quello che più di altri ci distingue dai competitor.
Come – e dove – vi vedete proiettati in futuro?
Continueremo a collaborare con ulteriori corrieri, implementeremo nuove funzionalità inserendo anche gli analytics che adesso mancano sui prodotti venduti, inoltre forniremo informazioni aggiuntive sulle prestazioni dei corrieri e miglioreremo la customer experience dei resi, il tutto mettendo sempre al centro cliente. Forse è stata anche questa la chiave del nostro successo: avere avuto la pazienza di raccogliere i feedback che ci pervenivano – sia positivi che negativi – per aspettare ad andare sul mercato. Inizialmente ci è pesato un po’, ma poi abbiamo capito che la nostra scelta è stata giusta e in questa direzione vogliamo proseguire. Per quanto riguarda il team, vogliamo crescere e arrivare a 70 persone nel corso del prossimo anno. Decideremo anche se costruire una sede all’estero, probabilmente in Spagna o in Germania. Ne abbiamo ancora tanta di strada da fare ma ci crediamo davvero.