Nel riso che arriva in tavola può essere presente una sostanza nociva, il bromuro di metile. Bandito dalla Ue nel 2005, alcuni Paesi extra europei ne fanno ancora uso perché funziona come antiparassitario. Sara Peverali, insieme al compagno di scuola Andrea Letizia, ha messo a punto un sistema per rilevarlo. Ed è risultata finalista a Eucys 2021
In Italia mancano laureati, in netta minoranza rispetto agli altri Paesi sviluppati. Ma la carenza è concentrata “in particolare in quelli in materie scientifiche” sottolinea Alberto Pieri, segretario dell’associazione Fast – Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche – nel video di presentazione dell’edizione 2022 del concorso I Giovani e le scienze. Una competizione che va avanti dal 1989, che serve “a avvicinare i ragazzi alle scienze e alle tecnologie e a indirizzarli verso carriere come scienziati”. Sara Peverali, classe 2002 e originaria di Cerano in provincia di Novara, è stata una delle partecipanti della scorsa edizione insieme al compagno Andrea Letizia. Il progetto esamina il riso e la sua purezza, e verifica che non sia contaminato. La messa a punto è arrivata attraverso l’Istituto tecnico di Chimica dei materiali di Novara che Sara ha lasciato lo scorso anno diplomandosi con il massimo dei voti.
Il concorso per scienziati in erba
Nelle scuole avviene così una prima selezione dei migliori talenti italiani da inviare poi a Eucys – European Union Contest for Young Scientists -, finale europea del contest per giovani scienziati, quest’anno svoltasi a Salamanca. Anche se a distanza, causa pandemia. “Abbiamo dovuto fornire loro il materiale e preparare due video in cui spieghiamo l’esperimento” racconta Sara a StartupItalia. Dopodiché arriva lo svolgimento dell’evento “con interviste in inglese e presentazione del progetto”. Quello di Sara e del compagno di classe Andrea è incentrato sulla qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole, in particolare i chicchi di riso.
Il progetto che scova riso contaminato
Il riso, tipico prodotto delle sue terre. “Abbiamo scoperto che esiste un modo per verificare che sia contaminato con un agente nocivo, il bromuro di metile” chiarisce. Da tempo è stato bandito dall’Unione europea, “ma funzionando come un antiparassitario, ci sono ancora paesi extra Ue che lo utilizzano. Come ad esempio la Cina”. La sostanza viene messa in luce attraverso dei “sensori con nanoparticelle d’oro capaci di indicare nei chicchi la presenza del del contaminante”. Se rilevato “il campione di riso cambia colore, diventando rosso con diverse gradazione a seconda della quantità nociva presente”.
A caccia del contaminante bandito dalla Ue
A Eucys l’esperimento è valso a Sara e Andrea un nuovo laptop ciascuno, il premio della Pepsi come miglior progetto di protezione dell’ambiente. Ci sono anche premi in denaro, “ma i progetti sono centinaia, e non è facile” sottolinea Sara. L’idea è però stata considerata applicabile nel mercato “e concretizzabile nella realtà” specifica Sara. Nei prodotti italiani “non vi è traccia della sostanza nociva perché appunto proibita”, ma un rilevatore di sostanze tossiche darebbe una mano ai consumatori e all’ambiente. Anche perché l’Italia da sola “non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno di riso e deve ricorrere alle importazioni dall’estero”. Per il momento però “siamo concentrati sui concorsi, e vedremo cosa accadrà in futuro”.
“La chimica è nel mio futuro”
Sara sta per iniziare a frequentare la facoltà di Chimica a Padova. “Il laboratorio è l’ambiente in cui mi piacerebbe lavorare”, un po’ sulla scia del papà, anche lui laureato in Chimica. Una materia “che spesso è odiata dagli studenti, anche se nella mia classe alle superiori avevo parecchie ragazze che condividevano la mia stessa passione”. Che si è manifestata da subito, “sono sempre stata interessata alle scienze e a capire come funzionassero le cose che mi sono attorno” specifica Sara. Di lì la decisione di iscriversi a un istituto tecnico, “rispetto al liceo più focalizzato sullo studio delle materie scientifiche e sulle esperienze di laboratorio da toccare con mano”.