La storia di In-Q-Tel
Il nome potrebbe dirvi poco e sembrare un pelo criptico: In-Q-Tel. Stiamo parlando del fondo di venture capital lanciato più di venti anni fa, era il 1999, all’alba di internet. La CIA, la prima linea di difesa degli Stati Uniti, è dietro a questa iniziativa che da sempre ha il compito di sondare il mercato per capire quali sono le tecnologie di frontiera e dunque investire nelle startup e scaleup più promettenti. Pure in Europa, anche se mancano aziende innovative italiane dall’elenco (pubblico) delle realtà in portafoglio. A differenza di un round Serie C da un miliardo di dollari – citiamo una cifra di recente raggiunta da una startup nel vecchio continente – è molto probabile che non tutte le mosse di In-Q-Tel vengano pubblicizzate. Su StartMag, ad esempio, si cita il caso della francese Prophesee: secondo il giornale d’Oltralpe Les Echos sarebbe stata la prima realtà del paese ad essere stata sostenuta (alcuni anni fa) dal venture capital della CIA, ma ancora oggi nessuno ha mai confermato. Andiamo dunque a scoprire quali sono i settori in cui l’agenzia governativa USA investe.
In-Q-Tel: come applicare
Il sito ufficiale di In-Q-Tel non è diverso da quello di molti altri fondi di venture capital. “IQT ❤️ Startups”, recita il placido claim. Gli ambiti di interesse sono prevedibili: ogni tecnologia, dall’aerospazio all’intelligenza artificiale deve contribuire a rafforzare la sicurezza nazionale. Chi vuole proporre il proprio prodotto – c’è il link per applicare – deve assicurarsi che quest’ultimo sia già pronto per il mercato (In-Q-Tel non è un incubatore, per intenderci). Il beneficiario delle innovazioni non deve essere per forza il governo degli Stati Uniti, ma anche quello di un paese alleato.
CIA: esempi di startup europee in cui investe
Nel pieno di una sotterranea guerra, che vede attacchi informatici mirati contro multinazionali, l’urgenza da parte della CIA è quello di attrezzare sempre di più le difese esterne e interne. Passiamo ora in rassegna alle non tante startup europee in cui In-Q-Tel investe: compaiono la londinese Red Sift, azienda specializzata nel campo della cybersecurity con la mission di rendere sempre più diffusi e semplici gli strumenti per proteggersi dai criminali; Toposens, fondata nel 2015 a Monaco di Baviera, è una startup partita con l’idea di costruire un pesce robotico al quale servivano sensori estremamente efficienti per evitare gli scontri con gli altri pesci; ancora in Inghilterra In-Q-Tel sostiene il lavoro di Lime Microsystems, startup verticale nel campo delle comunicazioni.