Enzo Valente, direttore del GARR, interviene ancora sulla questione delle 220 scuole che hanno detto no alla banda larga. Ecco cosa ha detto
La storia delle 220 scuole del Sud, in particolare della Puglia, Sicilia, Campania e Calabria, che hanno detto no alla banda larga offerta dal GARR, la la rete italiana dell’Università e della Ricerca, ha acceso un grande dibattito in rete. Ne abbiamo parlato qui, fornendo anche l’elenco degli istituti in questione. Vogliamo continuare a parlare per capire quali sono le motivazioni alla base del loro rifiuto. Scarsa comunicazione? Mancanza di fondi? Bassa conoscenza delle potenzialità offerte dalla banda ultra larga? Semplice disinteresse?
Il centralino del GARR squilla. Ci sono state delle reazioni dentro e fuori la rete. Abbiamo parlato di nuovo con il direttore Enzo Valente che ha dichiarato: «Molte scuole si sono fatte sentire. La maggior parte delle telefonate arrivavano da istituti del nord, soprattutto della Valle d’Aosta, del Friuli Venezia Giulia e della Lombardia, ma i fondi sono destinati esclusivamente alle scuole delle regioni della convergenza, Puglia, Calabria, Campania e Sicilia».
Valente poi sottolinea «in questo modo stiamo buttando via una grossa occasione. E’ una questione di punta da mettere in risalto. Potrebbe essere il primo passo per dare seguito a dei fondi strutturali ed avere un impatto sul Ministero dello Sviluppo Economico. L’hanno fatto in Romania, in Polonia, in Repubblica Ceca e in Grecia, perché non può funzionare anche qui?»
Pensiamo alle soluzioni. Un aiuto dai privati (forse) o dal popolo della rete attraverso il crowdfunding? Chiedere la partecipazione delle famiglie? Ad esempio secondo le statistiche le MIUR, una scuola proveniente da quelle quattro regioni (Puglia, Calabria, Campania e Sicilia) conta circa 1000 studenti iscritti (in linea con le statistiche del MIUR). Se si chiedesse un contributo agli alunni, l’ammontare a persona sarebbe di circa 3 euro all’anno.
Nei prossimi giorni ascolteremo a campione alcuni i presidi di quelle 220 scuole. Se volete partecipare o semplicemente seguire la discussione questo l’hashtag ufficiale è #scuolasenzerete. Abbiamo scelto queste parole perché la banda larga non dà accesso solo ad una più connessione veloce, ma crea anche una rete di persone per migliorare la scuola dal basso.