«L’Ucraina sta diventando la Silicon Valley della difesa», ha dichiarato l’imprenditore Yaroslav Azhnyuk. Dopo l’invasione russa, il Paese di Zelensky ha sviluppato una grande industria della difesa. Alle sue spalle ci sono startup come Fire Point che è in prima linea nella costruzione di droni e missili ad alta precisione.
Fire Point e la difesa ucraina
Iryna Terekh, responsabile della produzione di Fire Point, ha affermato che i droni hanno conferito all’Ucraina un vantaggio asimmetrico. «Abbiamo eliminato il superfluo per concentrarci sull’essenziale», si legge su Euronews. I droni FP-1 di Fire Point, in grado di volare fino a 1590 chilometri di distanza, sono stati cruciali nel colpire gli obiettivi russi come raffinerie e depositi di armi sul territorio russo.
Nata dalla necessità di rispondere alla potenza militare russa, l’azienda ha creato droni economici ma altamente efficaci. Con un carico di esplosivi di 60 chilogrammi, l’FP-1 ha già rappresentato il 60% degli attacchi contro obiettivi in profondità nel territorio russo, contribuendo a rallentare l’avanzata russa nell’Ucraina orientale.
Oltre alla produzione di droni, Fire Point sta sviluppando un missile da crociera, l’FP-5, capace di percorrere 3.000 chilometri e con un carico utile di 1.150 chilogrammi. La capacità di produrre missili di questa portata segna un altro passo verso l’autosufficienza della difesa ucraina, con il governo che prevede di aumentare significativamente le vendite di armi agli alleati europei.
Secondo quanto si legge su Lapresse, il governo ucraino acquista attualmente circa 10 miliardi di dollari di armi all’anno da produttori nazionali.