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Desiderio di costruire il futuro, possibilità di farsi conoscere, speranze che si alternano alle incertezze, sogni, nuovi progetti, voglia di dimostrare che la disabilità è anche molto altro. 

Quest’anno, a SIOSWinter 2024, il Mediobanca Valore Responsabile Special Award è stato assegnato a WineAut, progetto ideato dall’impresa sociale brindisina Autnotout, in collaborazione con l’azienda vinicola salentina Cantine Risveglio. “Una realtà che dimostra ancora una volta l’importanza della responsabilità sociale a supporto della collettività”, ha sottolineato la giornalista Paola Centomo, che ha consegnato il premio a Massimo Striano, Amministratore unico di Autnotout.

Storia di un progetto dal profondo valore sociale 

WineAut nasce nella primavera 2023 con l’obiettivo di ragazze e ragazzi con disabilità verso un’inclusione lavorativa a 360 gradi nel settore della produzione vinicola, offrendo loro l’opportunità di misurarsi da protagonisti in un mercato competitivo, con un proprio prodotto e una propria identità. 

Diverse sono le attività previste, da un lato l’intero processo di produzione, dalla vendemmia all’imbottigliamento, fino all’etichettatura e al packaging del vino.  Dall’altro la creazione di gadget e contenitori personalizzati in legno e materiali affini, anche riciclati, in modo da dare sfogo alla creatività ed avvicinarsi a processi ad elevato contenuto tecnologico.  

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Massimo Striano, Amministratore unico di Autnotout

Una nuova prospettiva 

WineAut è un viaggio alla scoperta di una percezione diversa della disabilità, troppo spesso considerata solo un disagio sociale, da gestire in ottica assistenzialistica, anziché una risorsa in grado di generare valore sociale e, in questo caso, anche impresa. 

“La nostra idea è quella di spingere le persone a guardare la realtà da una diversa prospettiva, ribaltando il concetto di normalità”, ha spiegato Massimo Striano, amministratore unico di Autnotout in occasione delle consegna del premio. 

“Per questo motivo la seconda parte del logo di WineAut è scritta al contrario e, sempre per questo, il nome che abbiamo dato all’impresa sociale è Autnotout: autistici sì, ma non fuori dai giochi, anzi. La disabilità di qualsiasi tipo può creare valore e favorire la condivisione delle differenze”.

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Le nuove sfide di WineAut

Tante le novità in corso e altrettanti i progetti in cantiere per il futuro. “In attesa dell’avvio del nostro canale e-commerce, che si aggiungerà all’attuale distribuzione in enoteche e ristoranti, abbiamo da poco aperto il primo punto vendita ufficiale a Brindisi, in via Sabaudia 50/A, così i clienti possano venire a conoscerci di persona. Qui abbiamo allestito anche il nostro laboratorio con tutti i macchinari dedicati al packaging, tra cui incisori laser e stampanti 3D”, racconta Striano. 

Da qualche settimana, inoltre, le bottiglie WineAut si possono trovare sugli scaffali de “Lo spettro delle delizie” a Bergamo, un innovativo punto vendita interamente gestito da persone con autismo, affiancate da personale qualificato: sugli scaffali si possono trovare prodotti provenienti da ogni regione d’Italia, tutti legati ad associazioni che a loro volta coinvolgono persone con Dsa nella produzione delle loro specialità regionali.  

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Guardando poi ad obiettivi di più lungo periodo, l’idea di WineAut è quella di affacciarsi anche sul mercato estero: “Una sfida complessa, ma ci stiamo lavorando. Vogliamo partecipare a qualche premio internazionale, che ci possa dare la giusta visibilità per aprire questa strada. L’altra idea è quella di aprire un’enoteca zen, ovvero un ambiente rilassato, dove la clientela è predisposta ad accettare con calma e tranquillità i tempi dei nostri ragazzi e ragazze, che metteremo al lavoro ognuno secondo le proprie attitudini: c’è chi preferisce servire ai tavoli, relazionandosi con il pubblico, e chi preferisce stare in cucina a preparare i pasti”. 

Inoltre, in un futuro non troppo lontano esiste la possibilità che a WineAut venga anche donata una vigna in Puglia: “Potremo far crescere le nostre prime piante di vite. Un gesto, che è anche un simbolo di quello che facciamo con il nostro progetto: piantiamo, per poi raccogliere”.

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Coinvolgere la società e le aziende

Questo è anche il messaggio che Massimo Striano vuole far arrivare a tutte e tutti: “Sono diventato imprenditore non per caso, ma per scelta, quando, insieme a mia moglie, ho capito che non aveva senso lavorare da soli sulla nostra esperienza familiare, ma era importante costruire un progetto e fare rete con altri genitori, coinvolgendo sempre di più non solo la società, ma anche il mondo delle aziende”, conclude Massimo Striano.

In quest’ottica il desiderio è quello che WineAut possa diventare un modello imprenditoriale replicabile anche in altre parti d’Italia, ma non solo: “Vogliamo fare in modo che le aziende, in qualsiasi settore essere operino, possano imparare a conoscere la disabilità e possano ripensare i propri processi in modo da inserirla al proprio interno: la diversità può portare valore aggiunto, anche in termini di immagine, di clienti e di spazi di mercato”.