Il 30 giugno, a Firenze, allo StartupItalia Open Summit Summer Edition 2022, il software as a service che aiuta gli sviluppatori a monitorare il funzionamento delle applicazioni e individuarne i malfunzionamenti
“A un certo punto ci siamo resi conto che quello che facevamo bene era servire altre aziende, fornendo competenze fortemente verticali, come cloud e sviluppo di architetture complesse, app ad alto traffico”. Raccontava così la sua startup, Valerio Barbera, cto di Inspector, a StartupItalia. L’azienda, lanciata sul mercato nel 2020, offre monitoraggio in tempo reale alle applicazioni: uno strumento che gli sviluppatori possono utilizzare per individuare e, in caso, sistemare gli errori dei propri software. Si tratta di un software as a service a cui è possibile abbonarsi, creato, oltre che da Barbera, dal team composto anche da Francesco Criscuolo, direttore operativo e marketing strategico e da Sebastiano Sicignano, ceo.
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Inspector ha partecipato alla sesta edizione di Hubble, programma di accelerazione a cura di Nana Bianca, Fondazione Cr Firenze e Fondazione per la ricerca e l’innovazione dell’Università di Firenze. Nel capoluogo toscano, la startup tornerà il 30 giugno, dove è stata selezionata per il Bootstrap di #SIOS22 Summer Edition, all’interno degli spazi dell’Innovation Center di Fondazione Cr Firenze, headquarter di Nana Bianca. Il supporto ai programmatori e alle aziende tecnologiche rappresentano componenti centrali anche nei temi approfonditi nel corso della tappa estiva dello StartupItalia Open Summit: dagli Nft e i metaversi, alle criptovalute, blockchain, fino al Web3.
Cinque domande al Cto di Inspector
StartupItalia: Di cosa si occupa Inspector?
Valerio Barbera: «Inspector è uno strumento di monitoraggio che aiuta gli sviluppatori software a individuare problemi tecnici nelle applicazioni in modo completamente automatico».
SI: Quando e come nasce l’idea?
VB: «Inspector nasce dall’esperienza dei tre soci che, dopo una parentesi in una multinazionale della consulenza IT, hanno rassegnato le dimissioni per avviare una software house indipendente. Nel 2020 abbiamo messo a frutto entrambi questi percorsi professionali per creare uno strumento automatico per aiutare i nostri colleghi (software house e aziende che hanno team di sviluppo) a identificare guasti e malfunzionamenti nei software, prima che fosse il cliente a segnalarli».
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SI: Qual è la caratteristica che vi distingue dai competitor e che potrà essere la chiave del vostro successo?
VB: «A differenza delle piattaforme di monitoraggio più comuni, siamo specializzati nel monitoraggio del codice software in esecuzione. Inspector mostra al team di sviluppo l’esatta riga di codice in cui si è verificato il problema e in quale parte dell’applicazione bisogna intervenire. Grazie a Inspector si evitano email e telefonate che rimbalzano tra vari team, rimpalli di responsabilità e di conseguenza si abbattono drasticamente i tempi di risoluzione dei problemi».
SI: A che punto è il vostro progetto e quali sono gli obiettivi per il futuro?
VB: «Inspector in due anni di attività è entrato a far parte degli strumenti di lavoro in 70 aziende che sviluppano software in più di 15 Paesi in tutto il mondo, fra cui Stati Uniti, Australia, Singapore, Francia, Germania e Olanda. L’obiettivo adesso è portare Inspector all’interno di aziende italiane di grandi dimensioni che sviluppano software».
SI: La vostra realtà è stata selezionata per far parte di #SIOS22 Summer: cosa vi aspettate da questa esperienza?
VB: «Trovare interlocutori in ambito enterprise per avviare un progetto pilota, con l’obiettivo di far testare e misurare l’efficacia di Inspector come strumento di lavoro per i team di sviluppo software».