Speak, app per l’apprendimento delle lingue straniere che ha incassato 20 milioni di dollari in un round, raddoppia la propria valutazione e dal suo lancio, in Corea del Sud nel 2019 da parte del CEO e co-fondatore Connor Zwick, comunica di avere raddoppiato la sua base utenti ogni anno negli ultimi cinque anni. Secondo quanto afferma il team, ora vanta clienti in più di 40 Paesi. Ma quali progetti ha in mente nel futuro?
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Quale futuro per Speak?
Dopo il round guidato da Buckley Ventures con la partecipazione di OpenAI Startup Fund, Khosla Ventures, del co-fondatore di Y Combinator, Paul Graham, e del presidente esecutivo di LinkedIn, Jeff Weiner, questa ulteriore iniezione di capitale porta il totale raccolto dalla startup a 84 milioni di dollari e ne raddoppia la valutazione, cresciuta a mezzo miliardo di dollari. Adesso la priorità per la società è quella di continuare l’espansione.
Come è nata Speak
Lanciata da Zwick e Andrew Hsu, Speak è stata messa in piedi per permettere agli utenti di apprendere le lingue straniere imparando nuovi modelli di conversazione ed esercitandosi in lezioni, oltre a memorizzare il vocabolario e la grammatica. L’idea punta, soprattutto, sull’aspetto dialogico. Pensata, inizialmente, per imparare l’inglese, Speak propone anche lezioni in spagnolo basate su un modello di riconoscimento vocale addestrato su dati interni. Il prossimo passo sarà il francese, ma Zwick non ha comunicato la data esatta in cui lancerà le prossime lezioni. Dislocata tra San Francisco, Seul, Tokyo e Lubiana, Speak punta a sviluppare nuovi modelli che forniscono un migliore feedback in tempo reale su tono e pronuncia.