È venerdì, è estate e fa caldo. Momento ideale per organizzare un aperitivo tra amici. Oggi parliamo di un bitter nato nel Monferrato da tre amici e da una selezione di 22 botaniche: «Cercavamo un prodotto che si potesse adattare anche a cocktail per il dopocena in alternativa all’amaro»
Mancano poche ore al fine settimana e il caldo non dà tregua. Momento ideale per organizzare un aperitivo tra amici. Per questo abbiamo pensato a due approfondimenti (il prossimo uscirà il 28 luglio) sull’innovazione applicata ai cocktail. Nella prima puntata parliamo di “Vetz” il sweet bitter nato dal sogno da tre amici di realizzare un aperitivo nuovo, fresco, leggero e raffinato che soddisfacesse le esigenze attuali del mercato. Dalla selezione di ventidue botaniche, con undici gradi alcolici, Vetz è l’aperitivo del Monferrato totalmente naturale senza coloranti né prodotti chimici aggiunti. La sua storia inizia dalla Scandinavia ma ripercorre la storia degli amari italiani rivisitandola in chiave moderna per stare al passo con le nuove tendenze. Ce la ha raccontata Alberto Corti, founder e CEO di Vetz.
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Vetz, dalla Scandinavia all’Italia
«Con il mio team stavamo cercando un aperitivo di qualità totalmente naturale che potesse stimolare l’appetito e fosse apprezzato nei mercati internazionali – racconta Alberto – Nella tradizione italiana, gli aperitivi nascono nel mondo della farmacia: combinando tra loro diverse botaniche si ottengono sapori e profumi differenti. Si tratta dello stesso procedimento che si mette in pratica per gli amari». Vetz ha puntato sulla naturalezza del prodotto, a differenza di altri brand di bitter e sweetbitter che scommettono di più su altre qualità come la visibilità e il colore. Questo aperitivo ricorda un bouquet fresco e agrumato e la bottiglia si ispira a quelle usate anticamente nelle farmacie, con un design minimale tipico del Nord Europa. Lo si può consumare in semplici varianti come “On The Rocks” o con l’aggiunta di acqua tonica, oppure nei classici cocktail come lo Spritz, l’Americano o il Negroni, e nei signature drinks come “Otra Vetz” che propone un mix di Vetz, Tequila, succo di lime e top con soda al pompelmo rosa o il “Tropicana Vetz” realizzato con Vetz, Gin, succo di agrumi e succo di ananas e banana.
«Il nostro percorso di ricerca è durato circa 6 mesi, in cui abbiamo collaborato con una distilleria del Monferrato specializzata in distillati e barricati. Ricercavamo un prodotto che si potesse adattare anche a cocktail per il dopocena, in alternativa all’amaro – spiega Alberto – Così abbiamo ripescato alcune tra le ricette utilizzate nei più antichi bitter di Italia per rimuovere tutta la parte di coloranti e conservanti e rivalorizzare le botaniche naturali, 22, che ne caratterizzavano il sapore originale con gusti più affini ai nostri».
Il lancio sul mercato
Il nome “Vetz” deriva da un modo informale per chiamare i propri amici in dialetto emiliano-romagnolo, ed è un omaggio a quei momenti di condivisione propri del rituale dell’aperitivo. Quando il team di Vetz ha iniziato, ammette di non avere avuto in mente un gusto preciso, ma di avere giocato con la botanica cercando di creare un aperitivo che, in primis, piacesse a loro stessi e proprio a quegli amici a cui è dedicato il drink. «Lo abbiamo, poi, validato con una testing experience di 6 mesi per lanciarlo sul mercato italiano a ottobre 2021 – continua il CEO – Siamo nati in piena pandemia, con una prima fase di test in mercati piccoli ma recettivi, poi abbiamo provato la Svezia, la Norvegia e la Scandinavia e, infine, siamo arrivati in Italia. Al momento lo vendiamo bottiglie in vetro ma abbiamo in mente di creare anche nuovi mix per mettere a punto dei cocktail». A poco meno di un anno dalla sua entrata in Italia, da Milano, Vetz è presente da Torino a Roma e anche in località più mondane come Courmayeur e Capri.
Le prossime frontiere di Vetz
«In programma abbiamo la scoperta dei mercati di Hong Kong e dell’Australia, ma anche gli USA e la Slovenia. Nel team siamo in 8 persone, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, con esperienze internazionali. Io, Federico Ronca e Nicholas Dellai, stavamo organizzando una serie di eventi nel nord Europa (lavoravamo già nel settore startup e food & beverage) quando ci siamo si sono resi conto che non esisteva un aperitivo che fosse totalmente allineato con i valori dei consumatori contemporanei – conclude il CEO – Al contempo, abbiamo notato che molti brand italiani utilizzavano trend vecchi; noi volevamo proporre un prodotto nuovo». Il team di Vetz ha già lanciato due round di investimento e conta su un altro paio di round grazie ai quali vorrebbe portare a bordo più investitori esteri. «Lavoriamo tutti da remoto e credo che la forza del nostro successo sia stata avere avuto, sin da subito, ben chiaro il modello di business e il tipo di azienda che stavamo creando».