KKR punta all’acquisizione della spagnola Ivirma
Stando a quanto si legge su Bloomberg, KKR – una delle più grande private equity company – starebbe per concludere un’accordo per acquisire Ivirma Global, società spagnola specializzata nel campo della medicina riproduttiva e frutto della fusione tra IVI e RMA nel 2017. La cifra di valutazione oscilla tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro. Anche Axios si sta occupando dei rumor, ancora non confermati dagli attori coinvolti. Negli ultimi anni molte startup, anche early stage, si sono affacciate a questa branca della medicina che si occupa appunto di questioni fondamentali come quella della fertilità.
Con circa 75 uffici e 28 laboratori distribuiti in nove paesi, come si legge sul sito ufficiale, Ivirma è tra gli attori più importanti nel campo della medicina riproduttiva. L’ecosistema dell’innovazione, soprattutto negli Stati Uniti, sembra particolarmente avanti su settori così specifici della medicina. In questo approfondimento scopriamo che le startup d’Oltreoceano hanno capito che la fertilità è uno dei temi (e problemi) più importanti non soltanto per la salute di ciascuno, ma anche per contrastare l’invecchiamento della popolazione. In Italia ogni anno si segna un nuovo record negativo per il crollo delle nascite anche se, ovviamente, non tutto ha a che vedere con questioni di fertilità.
Le startup operano anche nel campo della prevenzione per quanto riguarda sempre la medicina riproduttiva. Secondo StartusInsights, le aziende operative nel settore sono distribuite soprattutto tra Stati Uniti e India. In Europa c’è stato un ritardo nell’affrontare la questione. Ma quanto vale il mercato? Come si legge su Sifted, è previsto che il giro d’affari per quanto riguarda i trattamenti sulla fertilità varrà 45 miliardi di dollari a livello globale entro il 2027 (ovvero quasi il doppio rispetto al 2020). Questo anche perché, come noto, i i tassi di infertilità aumentano. Anche su Forbes si sono occupati del trend.