A StartupItalia Open Summit potrete conoscere il team di Labsitters e tante altre realtà imprenditoriali. Fissatelo in agenda: lunedì 16 dicembre torna SIOS!
Si chiama Labsitters, è una startup di Firenze, nata nel 2016, da un’idea di Giulia Fantacci (CEO e founder) che propone un metodo innovativo per l’insegnamento delle lingue straniere. Sarà tra i progetti innovativi presenti il 16 dicembre allo StartupItalia Village e protagonisti allo StartupItalia Open Summit 2019. Lunedì 16 dicembre torna protagonista #SIOS19 in collaborazione con Università Bocconi.
Persone, progetti, idee, percorsi visti con gli occhi di chi sorride al futuro: quest’anno incentrato sui segnali del futuro. Una giornata di networking per riunire tutto l’ecosistema dell’innovazione italiano con una plenaria, workshop e uno StartupItalia Village, un luogo dove le startup incontrano gli esperti del settore, investitori e un pubblico interessato, per presentare le proprie idee di business e stringere le giuste connessioni per portare i propri progetti verso il futuro. Abbiamo chiesto al team di raccontarci qualcosa in più di questo progetto.
Cinque domande al team di Labsitters
Cosa fa Labsitters?
Labsitters è una startup di Firenze, nata nel 2016 dall’idea di Giulia Fantacci e propone un metodo innovativo per l’insegnamento delle lingue straniere. Il Metodo Labsitters, studiato personalmente da Giulia, consiste nell’imparare una nuova lingua divertendosi, attraverso lo svolgimento di laboratori creativi.
Con l’esperienza di gioco, arte, cucina, scienza e musica i bambini apprendono una lingua straniera in modo spontaneo. Ogni corso è personalizzato sulle esigenze del bambino o del gruppo di bambini, sulla base del loro livello di inglese, francese o spagnolo.
I genitori, tramite il sito web, potranno scegliere tra laboratorio individuale o di gruppo, la lingua desiderata, l’attività del laboratorio, il giorno e l’ora. Una volta effettuato il pagamento, la Labsitters più vicina a casa e disponibile riceverà la prenotazione e si recherà con tutto il materiale presso il domicilio del bambino per svolgere il laboratorio.
Labsitters oltre ad offrire un servizio a domicilio, collabora con molte strutture quali fattorie didattiche, ludoteche, ristoranti e negozi di giocattoli nei quali svolge laboratori creativi in lingua nelle ore pomeridiane. Da quest’anno è inoltre presente nei villaggi turistici del Gruppo Alpitour di tutto il mondo con Bravo Club, portando i suoi laboratori creativi interamente in lingua inglese anche in vacanza.
Labsitters non è una semplice piattaforma finalizzata a far incontrare domanda e offerta. Il personale Labsitters viene reclutato a seguito di un lungo percorso di selezione e formazione. Si tratta di professionisti rigorosamente madrelingua, che affiancano i più giovani in varie attività divertenti ed educative.
Com’è nata l’idea? Vi siete ispirati a qualcosa di esistente, da un vostro bisogno o altro?
L’idea è nata molti anni fa da un esigenza. L’esigenza di imparare l’inglese. È allarmante come la maggior parte dei ragazzi non lo sappia nonostante lo si studi fin dalle elementari.
Il Metodo Labsitters nasce per cercare di colmare questo gap. I bambini imparano più facilmente facendo e lo fanno più volentieri in quanto non hanno la percezione di “studiare”. Vediamo quindi il nostro metodo a supporto dell’insegnamento tradizionale delle lingue straniere.
Qual è il vostro più grande successo? Quello che vi distingue dagli altri?
Il nostro più grande successe è vedere come i bambini dopo aver seguito il nostro corso riescono a parlare in lingua. Per quanto riguarda la parte business è sicuramente la partnership con l’azienda leader in Italia tour operator come Alpitour, collaborazione ci ha dato effettivamente un riconoscimento importante.
Qual è lo stato attuale del progetto e quali sono gli obiettivi futuri?
Oggi siamo cresciute molto, abbiamo e stiamo attivando collaborazioni con aziende importanti. Siamo attive in 4 città italiane e stiamo per aprirne altre 2. Un obiettivo importante sarà quello del fundraising programmato per il 2020 che ci consentirà di aprire altre città italiane e di puntare sempre di più sul nuovo progetto Labsitters online.
Che cosa ti aspetti dall’esperienza allo StartupItalia Village?
Mi aspetto di conoscere e incontrare persone interessanti, di creare nuove collaborazioni e allo stesso tempo di far conoscere il Metodo Labsitters.