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Nome in codice femtech. Sono tutte quelle tecnologie pensate per la salute e il benessere femminile. Il concetto è stato coniato dall’imprenditrice danese Ida Tin, fondatrice di un app per il monitoraggio del ciclo mestruale e della fertilità. Nel 2025 questo mercato supererà i 75 miliardi di dollari
Partiamo dai fatti. Il 49,6% della popolazione mondiale è composto da donne le quali attraversano fasi biologiche come maternità, menopausa, mestruazioni e problemi come la sindrome dell’ovaio policistico che colpisce dal 5 al 10% della popolazione mondiale. Negli ultimi anni, nei paesi occidentali, sono stati abbattuti molti tabù legati alla salute delle donne che hanno favorito lo sviluppo di molti progetti. Pensiamo che un paese come la Spagna, sta per approvare una legge che riconoscerà il congedo mestruale per quelle donne che hanno un ciclo particolarmente doloroso.
Geografia delle FemTech
Secondo l’ultimo rapporto FemTech Analytics, nel 2019 il mercato delle Femtech valeva 18,7 miliardi di dollari e nel 2025 supererà i settantacinque miliardi di dollari. Il mercato è molto vasto ed al momento sono 1300 le aziende che stanno provando a sfruttare al massimo questo potenziale. L’85% delle FemTech ha un fatturato inferiore ai dieci milioni di dollari e oltre la metà sono operanti negli Stati Uniti, segue Regno Unito, Israele e India.
Le FemTech più innovative
Pulsenmore è la start up che ha raggiunto la capitalizzazione più alta al mondo. Si tratta di un dispositivo che viene innestato ad un qualsiasi smartphone e permette alle donne di eseguire l’ecografia in totale autonomia inviando i dati al proprio ginecologo. Anche Natera è un’azienda valutata oltre il miliardo di dollari e si occupa di sviluppare test Dna per diagnosticare velocemente malattie genetiche nel feto. Dal rapporto FemTech Analytics emerge che il 68% delle FemTech opera nel settore della riproduzione perché è dove le persone sono più disposte a spendere. Esistono però realtà che cercano di affrontare altre problematiche a prescindere dall’interesse del mercato.
È il caso di Trine Angeline Sig, una donna danese che vanta una lunga esperienza nel settore tessile. Nel 2013 ha deciso di fondare Real Relief analizzando un semplice dato. Cinquecento milioni di donne nel mondo hanno difficoltà ad accedere a prodotti mestruali per problemi economici. In questi casi molte ragazze devono perdere giornate di lavoro e reddito, quella che viene definita “povertà mestruale”. Trine ha sviluppato Safepad, un assorbente in tessuto riutilizzabile antimicrobico che uccide in trenta secondi ogni tipo di battere.
Questa piccola rivoluzione permette di lavare l’assorbente anche dove non è possibile accedere ad acqua pulita. Non si tratta di combattere solo la povertà mestruale ma anche di sostenere l’ambiente. “Nel corso della vita una donna getta dai 125 ai 150 kg di assorbenti, il che significa oltre 200mila tonnellate di rifiuti l’anno a livello globale”, sottolinea Trine. Al momento Safepad è prodotto in Nepal, India, Bangladesh, Afghanistan, Nigeria e Sud Africa ma le prospettive sono di crescere ancora.
Proprio per combattere il tabù attorno alle mestruazioni, l’Unicef nel 2019 ha lanciato la app Oky sviluppata in collaborazione con alcune ragazze in Indonesia e Mongolia. Il progetto è partito perché da un rapporto è emerso che in Indonesia il 45% delle ragazze non aveva conoscenza riguardo l’igiene intima ed il 90% ha dichiarato di non essersi trovata pronta quando è arrivato il primo ciclo. Oky è una app che funziona anche off line e fornisce un supporto alle donne, anche per chi non ha un grado di alfabetizzazione adeguato, utilizzando disegni, file audio, tutorial su come gestire il periodo mestruale. Al momento Oky conta centomila utenti attivi in Mongolia, Indonesia, Messico e India e nel 2023 verrà lanciata anche in Burundi, Tanzania, Nepal, Kirghizistan, Ucraina, Filippine e Papua Nuova Guinea.
Yorisol, per affrontare la menopausa insieme
Se le mestruazioni riguardano tutte le donne, lo è anche la menopausa. Secondo alcuni studi, in Giappone il 66% delle donne che attraversa la menopausa, registra un calo del 30% della propria produttività. Akiyo Takamoto è la fondatrice di Yorisol. “L’idea mi è venuta a seguito dell’ennesima lite con mio marito. Attraversavo sbalzi ormonali importanti dovuti alla menopausa che rendevano la vita di coppia difficile” ricorda Akiyo. Lei, ex manager di un venture capital operante nel settore sanitario, ha studiato molti rapporti medici che dimostravano come la riduzione dei livelli di stress, aiutasse la donna nell’affrontare il periodo della menopausa. Yorisol utilizza l’intelligenza artificiale per facilitare la comunicazione con il partner. In pratica un chatbot invia una serie di domande alla donna mentre un bot invia al partner una serie di consigli, risposte, su come aiutare la campagna in funzione delle risposte. L’obiettivo è attraversare la menopausa insieme al partner.