Nei primi sei mesi di quest’anno ci sono 2 acquisizioni da ricordare, 3 investimenti importanti e altre 2 novità da monitorare nel mondo delle startup sulla scuola
Tra le 4206 imprese iscritte nel registro delle startup pubblicato da InfoCamere su Registroimprese.it nel primo semestre 2015 (ultimo aggiornamento al 29 giugno), solo 26 operano nel settore dell’istruzione. Sembrerebbe un rapporto piuttosto squilibrato, ma bisogna tenere in considerazione che molte delle imprese dedicate all’apprendimento sono comprese anche in altre attività editoriali, di produzione software e di ricerca.
Le startup dell’istruzione registrate nel 2015
Nello specifico, nel settore dell’istruzione, il 27% delle startup innovative risultano iscritte nel registro da gennaio 2015. Tra queste citiamo alcune da tenere d’occhio nei prossimi mesi:
Art stories
Startup nata per far avvicinare i bambini al patrimonio artistico italiano, Art stories racconta i beni culturali delle città d’Italia attraverso un’app per bambini dai 5 agli 11 anni. Queste “storie” servono infatti per stimolare la curiosità dei piccoli verso la cultura e l’arte.
Classe di capitale: da 1 fino a 5 mila euro
Social Streaming
La piattaforma offre soluzioni per diffondere contenuti e corsi formativi in streaming. Gli utenti possono seguire diverse lezioni e altrettanti tutorial, con la possibilità di interazione tra gli attuali iscritti e gli amici di Facebook.
Classe di capitale: da 5 mila a 10 mila euro
DidaSchool
Una scuola virtuale dove i docenti possono iscriversi, creare i loro corsi e connettersi per realizzare delle lezioni online, in aule virtuali. Ogni studente può scegliere l’insegnante preferito e seguire la sua classe in diretta. Una lezione costa 14 euro.
Classe di capitale: 1 euro
Gli investimenti
Nel panorama degli investimenti italiani nel settore dell’education, hanno ottenuto le maggiori soddisfazioni le startup Tutored, Oilproject e Redooc.
A marzo Tutored, la piattaforma per studenti universitari che mette in contatto la domanda e l’offerta di ripetizioni private, ha raccolto 400 mila euro divisi in due tranche, di cui la seconda, da 100 mila euro, vincolata al raggiungimento di determinati obiettivi. L’operazione è stata portata avanti da LVenture Group, Club Digitale, club di investimento in startup, e Club Italia Investimenti 2. Il capitale raccolto consentirà alla startup di potenziare lo sviluppo delle proprie attività a 12 mesi, con l’obiettivo di migliorare il servizio e allargare la propria community. Tutored ha in programma per il 2016 di attivare i propri servizi in tutte le principali città universitarie d’Italia e Germania e di lanciare una nuova piattaforma per consentire le ripetizioni online. (Continua a leggere qui)
A febbraio Tim Ventures, la società del gruppo Telecom Italia dedicata ad investimenti seed (compresi tra 50 e 500 mila euro) in startup innovative, annuncia il round da 200 mila euro ottenuto da Oilproject piattaforma web per l’apprendimento online fondata dal giovane startupper Marco De Rossi. Ad oggi la startup dell’e-learning conta più di 1 milione di utenti al mese e oltre 5 mila contenuti organizzati in 124 corsi online di qualità. (Continua a leggere qui)
A cavallo tra la fine del 2014 e gennaio 2015, Redooc, il servizio freemium che rende divertente e “pop” l’insegnamento della matematica online, ha ricevuto un primo round di investimento di 600 mila euro dopo essere riuscito a raccogliere attraverso l’autofinanziamento circa 240 mila euro, incassando a fine anno 50 mila euro. Il metodo di Redooc, presente anche al Salone del Libro di Torino, si basa soprattutto sull’utilizzo di video lezioni ed esercizi interattivi. Redooc, si rivolge agli alunni dei licei e degli istituti tecnici e professionali, in futuro anche a quelli delle medie. Sul sito sono disponibili lezioni che coprono gli argomenti trattati nel primo biennio del liceo Scientifico e degli istituti Tecnici, che corrisponde circa ai primi 2 anni e mezzo degli altri licei/istituti. Sono più di 6 mila gli esercizi e oltre 250 le video-lezioni. A gennaio la startup contava 10 collaboratori, circa 2500 clienti e un fatturato di 100K.
Tra gli investimenti da ricordare, c’è anche Musement, la piattaforma “salta-code” che permette ai viaggiatori di scoprire, prenotare e acquistare le migliori attività, gli ingressi alle mostre e ai musei, i pass e le visite guidate per qualsiasi destinazione. A marzo i fondi Programma 101 (P101), 360 Capital Partners, Micheli Associati e Italian Angels for Growth hanno dato fiducia nella società, investendo complessivamente ben 5 milioni di euro.
Le acquisizioni
Ad aprile Fidenia, il “social learning” che lega le tecnologie digitali con le nuove esigenze della didattica e della scuola, ha acquisito QuestBase, un software già utilizzato da oltre 20.000 utenti italiani, permettendo la creazione e la gestione di una numerosa tipologia di test, quiz e questionari, fruibili sia online che cartacei. Il vantaggio dell’integrazione tra Fidenia e QuestBase consiste nella possibilità per l’utente di navigare tra le diverse categorie di test creati dai docenti che fanno parte delle due community. L’insegnante, inoltre, ha la facoltà di modificare, integrare o correggere questionari già compilati dai colleghi e adattarli alle proprie esigenze, mentre lo studente può esercitarsi su numerosi test relativi ad ogni argomento disciplinare.
A marzo invece il gruppo Mondadori ha acquistato Anobii, il social network della lettura, nato ad Hong Kong nel 2006, che conta più di un milione di utenti nel mondo e la sua base più forte, con 300mila lettori, è proprio in Italia.
Novità da monitorare
Ora Le Cicogne anche a portata di app
La startup per il babysitting, babytaxi e babytutoring, Le Cicogne di Monica Archibugi, ha lanciato il 9 aprile 2015 un’app, con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze di mobilità e rapidità dei genitori. In questi primi due anni di attività, Le Cicogne ha messo in contatto più di 1500 babysitter con oltre 2000 famiglie. Come riportato dal sito di LVentures, dal lancio dell’app ad oggi, i numeri degli iscritti sono raddoppiati, si sono registrati nella piattaforma più di 500 nuovi utenti tra ragazzi in cerca di lavoro e genitori. Ricordiamo che la startup, ha partecipato al programma di accelerazione di LUISS ENLABS, ha ricevuto un primo micro-seed di 50K da LVenture Group. Nell’agosto 2014 ha poi chiuso il secondo round di investimento di €85K con LVenture Group, Club Italia Investimenti 2 e un business angel privato. Attualmente la starutp opera solo a Roma e Milano, così, con l’obiettivo di coprire tutto il territorio nazionale è in cerca di un terzo round di investimento per un totale di 500 mila euro.
Il bookcrossing 2.0 di Fred
Dopo l’acquisizione di Anobii, è importante monitorare un altro interessante social network dedicato alla lettura, Fred, che mette in contatto chi è disposto a scambiare e a condividere i propri libri (cartacei) con le persone nelle vicinanze. Si può parlare di book crossing 2.0. L’idea è sempre quella di condividere con estranei i propri libri mediante lo scambio. Le persone possono registrarsi, scegliere il libro e organizzare un incontro con il proprietario.
Che cosa è successo all’estero?
L’exit di Lynda (acquistata da Linkedin)
Negli ultimi sei mesi, la notizia più rilevante, all’estero, nel settore educational-tech è stata l’exit del sito di e-learning Lynda.com, comprata da LinkedIn per 1,5 miliardi di dollari. I 300 milioni di utenti del social network professionale possono ora accedere ai corsi di formazione online della piattaforma che porta il nome della sua fondatrice, la sessantenne Lynda Weinman. Ad annunciare l’exit è stato, il 9 aprile 2015, lo stesso Jeff Weiner, ad di Linkedin, dal suo account, con un post intitolato “always be learning”.
L’investimento da 45 milioni di dollari in Duolingo
La prima settimana di giugno l’app per imparare le lingue Duolingo ha ricevuto un investimento di 45 milioni di dollari dal fondo di Google Capital. Quella che nel 2013 è stata nominata “app dell’anno” da Apple, e “migliore app nel settore educativo” da TechCrunch, continua ad aumentare risorse (ora la società avrebbe a disposizione 83,3 milioni di dollari) e utenti: secondo Duolingo, sarebbero oltre 100 milioni in tutto il mondo. Inoltre, il sito ha anche una piattaforma specifica per le scuole, con più di 100 mila insegnanti registrati che usano l’app per fare lezione nelle proprie classi.