Wibo, startup torinese che aiuta le aziende a crescere potenziando le proprie competenze interne con percorsi di formazione guidati da realtà internazionali come Nike, Spotify, Airbnb, Eataly, Uber e Google, ha chiuso un round di investimento da 500mila euro.
Il capitale raccolto permetterà all’azienda di consolidare la propria presenza sul mercato italiano, ampliare le aree di competenza introducendo anche la formazione sull’AI e accelerare la costruzione di nuovi asset tecnologici. L’obiettivo è quello di creare percorsi di upskilling e leadership che uniscano abilità umane e tecnologia.

Chi ha scommesso su Wibo
A guidare l’investimento, un gruppo di business leader, molti dei quali già coinvolti nella startup in qualità di executive teacher. Tra questi: Simone Cimminelli (angel investor), Andrea Incondi (Vice President Europe South di Flix), Lorenzo Lagorio (Country Manager Italia di easyJet), Elena Mirandola (ex CEO F.C. Como Women), Giacomo Trovato (AD di Genertel), Duccio Vitali (CEO & Founder di Alkemy), Oscar Farinetti (Founder di Eataly) e Marco Fassone (già AD di top club calcistici come Milan, Napoli e Juventus, oggi Business Advisor di Wibo).
Il round è stato sostenuto da Talent Garden e supportato dal fondo VC Techstars, partner del round precedentemente chiuso dalla startup.
Che cosa fa Wibo
Fondata a Torino nel 2019 da Tommaso Seita (27) e Alessandro Busso (26), Wibo nasce come app di quiz a premi. Dopo un primo pivot nel 2020 verso i quiz live per eventi e formazione, a metà del 2022 che arriva la svolta: i fondatori intercettano un’esigenza profonda nel mondo HR e Learning & Development. Così il modello di business di Wibo converge verso il mondo della formazione e dell’e-learning per approdare anche nel campo dell’Intelligenza artificiale dedicata alle aziende e alla gestione imprenditoriale.