L’intelligenza artificiale sarà sempre più centrale per l’industria musicale sia nella creazione di tracce sonore che nelle scelte di data-driven
Un incubatore dedicato ad artisti e musicisti che abbiano voglia di mettersi alla prova con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il nuovo progetto lanciato da YouTube in partnership con Universal Music punta tutto sull’innovazione. Con l’incubatore Music AI, il colosso di video sharing vuole contribuire ad avvicinare all’IA i talenti del settore che più sentono il bisogno di reinventarsi. L’appello si rivolge ad artisti, cantautori e produttori musicali, secondo quanto ha affermato il CEO di YouTube, Neal Mohan.
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I piani di Music AI
Primo partner di Music AI è la celebre etichetta discografica Universal Music. Secondo i piani, nell’incubatore lavoreranno artisti come Anitta, Björn Ulvaeus degli ABBA e Max Richter. Il team «aiuterà a raccogliere informazioni sugli esperimenti e sulle ricerche di intelligenza artificiale generativa che sono in fase di sviluppo su YouTube», ha affermato il CEO Mohan, aggiungendo che la piattaforma di video sharing, in questo progetto, punta a coinvolgere sempre più partner. E YouTube ha affermato che investirà ulteriormente nella tecnologia basata sull’intelligenza artificiale con strumenti di gestione del copyright e content ID per proteggere la privacy di spettatori e creatori.
L’IA nel settore musicale
Nello specifico, l’intelligenza artificiale permette agli artisti di generare testo, immagini, suoni e una serie di dati. Alcuni affermano che sarà centrale nel futuro dell’industria musicale, in particolar modo nella creazione delle tracce sonore, nelle scelte di data-driven per promuovere una serie di prodotti e nel matching tra proposte da parte delle piattaforme musicali e preferenze degli utenti. Già oggi gli effetti dell’applicazione dell’IA nel settore sono ben evidenti: dallo streaming agli smart speaker sino alle piattaforme come Spotify, Apple Music ecc… Si pensi che, secondo una serie di stime, in un solo giorno su una piattaforma come Spotify vengono caricate oltre 40mila canzoni che implicano il conseguente utilizzo di strumenti di ausilio per elaborare dati e creare playlist.