Nuova cartolina dal futuro, che in realtà per lui è il presente: ce la manda ancora una volta Fabio Lalli per informarci che nel 2100 l’umanità non ha del tutto ha smesso di lavorare. Ha solo smesso di farlo per vivere. Tra settantacinque anni il tempo non è più merce di scambio. È materia prima. E il lavoro diventa un modo per avere voce, non per avere valore
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