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Qual è la marcia in più di alcuni servizi e software capaci persino di creare nuove abitudini? Esiste un pattern che spieghi il modo in cui le tecnologie ci “agganciano”? Per la rubrica Futuro da sfogliare prova a rispondere Nir Eyal, accademico, autore di best seller ed esperto di design comportamentale con un estratto del suo libro “Creare prodotti e servizi per catturare clienti”, edito da LSWR

L’avvocata Enrica Priolo, 49 anni di Cagliari è specializzata in cybersicurezza e tecnologie emergenti. Da anni lavora come consulente e responsabile della protezione dei dati. «La peggiore minaccia all’uomo? La pigrizia mentale e la mancanza di creatività. Ho studiato tanto per arrivare dove sono e ho sempre fatto i conti con il gender gap, superandolo». Per Unstoppable Women la nostra intervista a una delle protagoniste di SIOS25 Sardinia: Next Edge

Nei 12mila metri quadrati dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e le Terapie ad Alta Specializzazione ISMETT, ricercatori e personale sanitario adottano nuove tecnologie in cardiologia. Per “Viaggio in Italia” il racconto della sanità del futuro tra umani e umanoidi. «Con la simulazione 3D capiamo come eseguire al meglio gli interventi. La forza sta nella sinergia tra ingegneri, medici e scienziati», dice Francesco Musumeci, Senior Consultant in Cardiac Surgery

Nata a Varese, classe 1995, liceo scientifico e poi biotecnologie: laurea triennale a Milano, magistrale in Svezia, dottorato a Bolzano. Oggi Giulia Elli dà la caccia a uno degli agenti inquinanti più insidiosi e pericolosi. «Le nanoplastiche sono una minaccia silenziosa. Riconoscerle è il primo passo per proteggere ciò che abbiamo di più prezioso». La sua storia per Venti di futuro

Scott Rick, scienziato comportamentale alla Ross School of Business dell’Università del Michigan, sa che il denaro è un campo minato nelle relazioni. Soprattutto se si hanno approcci diversi alla spesa. Ha scritto la guida “Tirchi e spendaccioni” per Egea, casa editrice dell’Università Bocconi. Alcune anticipazioni per la rubrica “Futuro da sfogliare”

Sofia Corradin, veronese e medical writer, ci ha raccontato perché ha preferito non fare l’anatomopatologa. Oggi tra articoli e saggi trova il tempo per curare il suo progetto editoriale. «Mi sento più libera rispetto ai social: gli algoritmi non amano certi argomenti». Nuova puntata della rubrica del sabato dedicata alle Unstoppable Women