Cover Story

La pluripremiata psicologa sociale Mary Murphy basandosi su casi studio tratti dal suo lavoro con aziende Fortune 500, tra cui Patagonia e Microsoft, e diverse startup, illustra come creare ambienti in cui le persone vogliano stare, dove tutti possano prosperare e dove sia possibile esprimere il proprio potenziale. Per la rubrica domenicale “Futuro da sfogliare” un estratto del suo libro La cultura della crescita, edizioni Apogeo

Il primo ha lavorato a lungo in Ubisoft Milano, collaborando con il papà di Super Mario e Nintendo. Il secondo ha contribuito ai successi di Red Dead Redemption e GTA. Oggi ripartono da Day 4 Night, software house indipendente dal team diffuso in tutto il mondo ma col cuore italiano. La nostra intervista esclusiva per la rubrica “Italiani dell’altro mondo”

Lorenzo Pessini ha 25 anni, una laurea in biologia, una grande passione per il mondo della nutrizione e un profondo legame con la sua famiglia. Dopo che sua madre non ha più potuto bere caffè ha inventato un’alternativa alla caffeina con gli stessi benefici ma con meno effetti collaterali. Assieme a lui Giulia Fratti e Martina La Rosa. Tutti under 30. La loro storia per Venti di futuro

Per la nostra rubrica del martedì dedicata alle startup a impatto sociale la storia di una B-Corp che da Milano ha innescato un circolo virtuoso per la distribuzione della risorsa idrica in Africa, America del Sud e Asia. Il co-founder Michele Fenoglio: «Io e Giacomo Stefanini lavoravamo in multinazionali all’estero. Abbiamo deciso di tornare in Italia per creare la startup che oggi vale più di 2 milioni di euro»

Ha scelto di rientrare in Italia per fare business in un’azienda specializzata sulle rinnovabili. Per le nostre imperdibili interviste del lunedì il racconto controcorrente di Claudio Colombo, Managing Partner del corporate venture capital NextSTEP. «Come fondo non siamo focalizzati soltanto sui target della società, ma vogliamo incidere sulla comunità»

Intervista esclusiva alla moglie di Julian Assange, in prima linea per i diritti. La famiglia del fondatore di WikiLeaks è tornata a vivere in Australia. «Dai governanti spinte per limitare la libertà di espressione, ma oggi ci sono più giornalisti indipendenti e tecnologie contro la censura». Il periodo più buio? «Durante la pandemia, quando in prigione persone vicine a Julian si sono suicidate»