Il tycoon intanto continua a minacciare nuove tariffe: gli ultimi bersagli sono India (25%) e Brasile (50%)
dazi
Il nuovo CEO Maziar Mike Doustdar ha davanti a sé una strada tutta in salita date le incognite sui balzelli che potrebbero colpire i suoi farmaci alla frontiera americana
Prosegue il dibattito nazionale: è stata una resa o uno scampato pericolo?
La Columbia di recente ha versato 200 milioni per riavere accesso ai fondi. Prima dello scontro con il tycoon l’ateneo del Massachusetts beneficiava di 2 miliardi di dollari
Mentre Confindustria stima un impatto combinato notevole dei dazi al 15% e dell’euro, Unimpresa abbassa il calcolo delle perdite per le imprese italiane a 6,5-7,5 miliardi
Il gruppo, proveniente da un primo semestre difficilissimo, con la fine della guerra commerciale tra USA e Ue ha ristabilito la guidance per la seconda metà dell’anno
Secondo Confeuro: «Il rischio più concreto adesso è che a farne le spese sia il mondo delle piccole e medie imprese del comparto agroalimentare, cuore pulsante del Made in Italy»
All’indomani dell’accordo commerciale tra Vecchio e Nuovo continente la confusione è totale: Trump ha già parlato di ulteriori balzelli per il Pharma e per i semiconduttori
Per Roma: «risultato che ha evitato di cadere nella trappola di chi chiedeva di alimentare uno scontro frontale tra le due sponde dell’Atlantico». Per Berlino «Scongiurato un conflitto commerciale che avrebbe colpito duramente l’economia tedesca»
In base all’accordo raggiunto con Trump, Tokyo investirà 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti. In Europa si respira maggiore ottimismo, anche se Bruxelles prepara le contromisure
