L’idea è di un papà di un bambino autistico che ha pensato di realizzare un tandem dove chi guida è seduto dietro e il “passeggero” invece è seduto davanti, per non rinunciare a pedalare insieme e in sicurezza.
health
#MeetSanofi, #5innovazioni, #MaketoCare, il contest per Maker Faire 2016, e gli altri progetti per innovare della casa farmaceutica. Ne parliamo con il presidente e AD
Questi piccoli display elettronici sono 13 volte più sottili di un capello. Potranno aiutarci in moltissime attività: dal monitoraggio della salute alle attività fisiche, fino ad arrivare ad avere delle piccole banche dati (utili per alcuni lavori).
Neuroteam, startup nata come spin-off dell’Università degli Studi di Palermo, sviluppa dispositivi biomedicali indossabili. Ha realizzato un paio di occhiali in grado di potenziare le prestazioni del cervello, dall’attenzione alla memoria. E sono utili per tutti.
È l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena il primo centro medico specializzato in impianti ossei stampati in 3D grazie alla collaborazione di due aziende tutte italiane. Una tecnologia in grado di salvare la vita a migliaia di pazienti e di migliorare la qualità degli interventi.
È l’idea di NERVANA, fondata nel 2014 da due fratelli medici con una missione: stimolare il nervo vago per far rilassare le persone mentre ascoltano la loro musica preferita
A Londra, il 14 aprile, ci sarà il primo intervento chirugico su un paziente malato di tumore trasmesso in streaming e fruito in realtà virtuale. È l’inizio di una nuova rivoluzione.
La ricerca arriva dalla Duke University ed è stata testata da un gruppo di scimmie. È una soluzione che potrebbe, in futuro, cambiare la vita di chi soffre di paralisi.
Alcuni ricercatori dell’Institute for Integrative Nanosciences di Dresda hanno inventato una particolare elica che aiuta gli spermatozoi nel loro compito. È una nuova tecnica per combattere il problema dell’infertilità maschile.
Monitorare un vettore come una zanzara non è semplice come nella trasmissione fra esseri umani e anche con i sintomi l’automonitoraggio non sempre è efficace. Ecco perché non è possibile replicare il caso Ebola.