Un team italiano, accelerato a Londra, ha creato una bevanda con un enzima in grado di depurare il nostro corpo dagli effetti dell’inquinamento. Dopo le validazioni necessarie (sì, funziona) ora è pronto per il lancio sul mercato.
inquinamento
Si muove tramite piccoli remi e apre la sua “bocca” continuamente, ingerendo quello che incontra. Grazie a una pila a combustibile microbiologica, trasforma la materia organica in energia elettrica. Eliminando le sostanze inquinanti quindi, il piccolo robot ricarica le batterie per continuare la sua missione.
Il rapporto Global Metrics for the Environment ha stilato una nuova classifica. Valutando, con approccio data-driver, le performance relative alla salvaguardia della biodiversità, al clima e all’energia, alla salute e alla qualità dell’aria, ha premiato la Finlandia. L’Italia? Solo 29esima.
Si chiama Airlite la tecnologia realizzata dall’Italiano Massimo Bernardoni che cancella lo smog a colpi di pennello: «Ha l’effetto di un bosco». La sua vernice green, finanziata a Shark Tank, è capace di catturare gli inquinanti sfruttando l’energia della luce.
“London Underline” mira al decongestionamento del traffico cittadino. Il progetto prevede il riutilizzo dei vecchi tunnel dismessi della metro da trasformare in vere e proprie piste ciclabili sotterranee, con tanto di negozi, ristoranti e bar.
Esteban crea dei robot dai rottami e dai rifiuti. Come Wall-E. Ora coltiva il sogno di studiare e migliorare le sue doti. Storia di un talento che ha trovato la sua via e che migliorerà il mondo.
Si chiama Hesop il sistema, già testato, che “ricicla” l’energia che andrebbe dispersa nella frenata, per alimentare treni e stazioni metro. Una tecnologia che potrebbe far risparmiare fino a 6 milioni di sterline l’anno, da reinvestire nel miglioramento dei trasporti.
Mewar Angithi è un inserto metallico per i fornelli a carbone più “primitivi”. I suoi vantaggi? Riduce consumi e inquinamento. In più produrlo costa pochissimo
Seabin cattura i piccoli detriti galleggianti, come gli imballaggi di olio, carburanti e detergenti. Può essere collocato nei pressi di pontili galleggianti, porti turistici, pontili privati, vie fluviali, laghi residenziali, corsi d’acqua e yacht club.
Si chiama Drinkable Book, letteralmente “libro bevibile”. Arriva dall’America e servirà a rendere potabile l’acqua nei paesi in via di sviluppo, grazie a dei particolari fogli di carta composti da ioni d’argento e agenti antibatterici.