L’operazione #Paperstorm chiama “alla battaglia globale per conquistare la tua libertà e la verità”. Con volantini, foto e bombolette spray sulla scia dei movimenti artistici d’opposizione della Silicon Valley pre-Amazon
ISIS
Alla grande capacità di utilizzo dei social network non corrisponde un’analoga minaccia sotto il profilo del cyberhacking. Le azioni di guerra cibernetica sono state molteplici, ma limitate a far apparire messaggi o immagini su siti governativi o di informazione occidentali
Secondo un rapporto del Memri Telegram è l’app preferita da molti affiliati all’Isis che avrebbero addirittura organizzato una migrazione di massa verso i suoi canali
Nicola Salvioli è il titolare di una delle tre ditte che si è occupata della ricostruzione dei tesori distrutti dall’Isis in Siria, in mostra al Colosseo fino a dicembre
Mentre governi e banche centrali pensano a come regolare i bitcoin (e sfruttare la blockchain), gli investigatori uniscono le forze per capire se e come i terroristi usino le valute digitali per finanziare i propri traffici
I giornalisti della tv tedesca ARD hanno pagato 800 dollari in bitcoin per avere un kalashnikov nel black market, ma non è mai arrivato
I big della Silicon Valley insieme al Governo degli Stati Uniti contro il terrorismo. Le tecniche? Si basano sul sistema che Google e Facebook adottano per profilare l’utente e targhettizzare i messaggi pubblicitari
Con i bitcoin è possibile fare acquisti in maniera anonima in Internet, ma dopo 7 anni dalla sua nascita nessuno sa ancora chi ha creato la cryptomoneta più famosa al mondo
Per molti è “il Robin Hood della Rete”, l’hacker che ha finanziato il crowdfunding di un gruppo di attivisti anti-Isis sottraendo 11 mila dollari alle banche
Cosa succede ai mercati dopo attacchi terroristici come quello di Bruxelles? Reggono, più della politica