Israele

Secondo l’Espresso Naor Meningher, podcaster israeliano che sostiene di aver lavorato alle campagne elettorali del Primo ministro, avrebbe capeggiato la rivolta web contro le attività pugliesi che espongono bandiere palestinesi, indicando quali bersagliare con critiche fasulle. Dopo l’articolo l’esperto di comunicazione online avrebbe chiuso il proprio sito

Gli attivisti: «L’abbordaggio ha avuto inizio. Atto di pirateria, siamo in acque internazionali». Emergency: «Se il governo israeliano intercettasse le barche della flotta e arrestasse gli equipaggi sarebbe un fatto gravissimo: un vero e proprio atto ostile compiuto contro una missione umanitaria non violenta». La speranza di Tajani: «Connazionali verranno portati probabilmente nel porto di Ashdod poi espulsi»

La decisione di Microsoft di bloccare l’accesso ai propri servizi cloud all’unità 8200 dell’intelligence israeliana non è una semplice notizia tecnologica ma un caso da manuale di geopolitica aziendale. Questa mossa, innescata da un’inchiesta giornalistica e dalla pressione interna, svela l’illusione della neutralità della tecnologia e consacra i colossi tech come attori sovrani le cui policy interne hanno un impatto più immediato delle risoluzioni ONU. L’analisi di Matteo Flora per la rubrica Tech Policy