Lavoro

Sei persone su dieci dichiarano di scegliere di lavorare per un’impresa se concordano con i suoi valori ma questo non ha impedito alle Big Tech USA di fare retromarcia su diritti e inclusione per compiacere Trump. Quel che è certo è che serve un nuovo punto di incontro tra persone e lavoro come raccontano Luca Furfaro, Valentina Marini e Filippo Poletti anticipando alcuni dei temi del loro libro “Il lavoro da offrire, la proposta da accettare” edito da FrancoAngeli per la nostra rubrica Futuro da sfogliare

Nuova cartolina dal futuro, che in realtà per lui è il presente: ce la manda ancora una volta Fabio Lalli per informarci che nel 2100 l’umanità non ha del tutto ha smesso di lavorare. Ha solo smesso di farlo per vivere. Tra settantacinque anni il tempo non è più merce di scambio. È materia prima. E il lavoro diventa un modo per avere voce, non per avere valore

Il voto, inteso come numero, ha perso molto del suo appeal nel mondo del lavoro. Si valuta infatti anche tutto ciò che lo circonda: abitudini, relazioni, esperienze, intraprendenza. Sono questi gli elementi che rendono una persona unica nel suo percorso. L’analisi di Fabiana Andreani, una delle massime esperte in orientamento e carriera, seguitissima sui social

Il giovane è una risorsa rara e sfuggente: da un lato per i flussi migratori verso l’estero, dall’altro perché sempre meno propenso a fermarsi nella prima azienda disponibile. Da quando le divisioni generazionali sono diventate un motivo di scontro? E, soprattutto, da quando la nostra età è diventata un problema sul lavoro? La nostra firma Fabiana Andreani, tra le massime esperte in orientamento e carriera, seguitissima sui social, risponde nella rubrica “Il lavoro del futuro”