Il kit, che sarà sul mercato a metà 2017, insegna ai bambini le basi del coding. Scaricando un’app i più piccoli possono trascinare sull’iPad i blocchi di programmazione e far muovere le loro creazioni nella realtà
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Fatti di idrogel, questi strumenti sono in grado di muoversi e manipolare oggetti in maniera più delicata dei bracci meccanici in silicone. La loro assolutà biocompatibilità li rende adatti all’applicazione in ambito medico, nelle operazioni chirurgiche
Cafe X è un chiosco ibrido tra un bar e un distributore automatico: al posto del barista, c’è un robot che prepara le bevande in meno di un minuto
Martedì 31 gennaio per quattro ore a Boston i clienti della nota catena di fast food potranno acquistare il loro panino direttamente da una macchina. Un’iniziativa di marketing che riapre il dibattito lanciato 50 anni fa sullo sviluppo della ristorazione automatizzata
Un robot “mediatore”, addetto al ricevimento degli ospiti e dei clienti. Sviluppato dai Fujitsu Lab in Giappone, Robopin è in grado di eseguire 222 movimenti espressivi e può modulare costantemente la voce per comunicare le proprie emozioni
Questo robot fa parte di un progetto di ricerca che unisce insieme automazione industriale e ricerca accademica. Studia, analizza, estrae informazioni dai ciottoli per capirne età e tipologia. E poi li allinea ricostruendo la storia del fiume da dove sono stati estratti.
Ramakera è un robot con le sembianze di un rinoceronte, in grado di monitorare e proteggere il gruppo di animali in cui si trova. Una possibile misura contro il bracconaggio che, a causa dei corni, sta spingendo questo animale verso una rapida estinzione.
Il progetto ha vinto lo “Start Cup Puglia” ma il team che l’ha realizzato è ancora fermo a causa della burocrazia. Eppure i robot potrebbero aiutare molti bambini con difficoltà di apprendimento
Il CERN di Ginevra ha pubblicato un video per far conoscere al grande pubblico TIM, l’unità robotica che si muove per i 27 chilometri del tunnel più famoso del mondo. Un vero gioiello di tecnologia.
Secondo uno studio, una buona parte dei tweet scambiati prima dell’election day (circa il 20%) non sono stati scritti da umani ma da robot